Hotspot di Lampedusa al collasso, il sindaco: “Serve nave umanitaria per estate”

A fronte dei 350 posti disponibili, sono 1.871 i migranti ospiti nel centro di accoglienza nell'isola siciliana

L’hotspot di Lampedusa è al collasso. A fronte dei 350 posti disponibili, sono 1.871 i migranti ospiti nel centro di accoglienza nell’isola siciliana. A loro si sono aggiunti i 22 tunisini che erano su un’imbarcazione di 5 metri, partita da Chebba, che sono stati intercettati a 3 miglia dal porto da una motovedetta della Guardia di finanza. Con l’arrivo dei 22, fra cui 4 donne e 3 minori, salgono a 7 gli sbarchi registratisi solo dall’alba di oggi.

600 migranti nella notte

Oltre a quelli registrati nella notte. La scorsa notte, un peschereccio con oltre 600 migranti a bordo è stato soccorso alla Guardia Costiera e da una motovedetta della Guardia di Finanza, dopo essere stato intercettato da un mercantile al largo delle coste calabresi. Sullo scafo sono stati rinvenuti i corpi privi di vita di cinque persone, mentre altre sono state soccorse direttamente in acqua.

Sindaco di Lampedusa: “Serve una nave umanitaria per l’estate”

“Oggi iniziano i trasferimenti con i traghetti di linea, domani arriverà la nave Diciotti e si provvederà celermente a svuotare l’hotspot. Chiedo con forza alla prefettura di Agrigento e al ministero dell’Interno di predisporre, almeno per tutto il periodo estivo, una nave umanitaria”. L’ha detto il sindaco delle Pelagie, Filippo Mannino, analizzando la situazione del centro d’accoglienza di Lampedusa che ha 1.871 presenze, a fronte di 350 posti disponibili.

“Con una nave umanitaria, così come succedeva con le navi quarantena, riusciremmo a tamponare il sovraffollamento almeno durante l’estate. Si eviterebbero scene di degrado, rischi per la salute e non saremmo in perenne emergenza hotspot”, aggiunge. Sull’isola, intanto, è saltata la fibra ottica e neanche il Comune riesce a lavorare senza internet.

Il sopralluogo shock di Lattarulo

Lo scorso 8 luglio ha fatto un sopralluogo nell’hotspot il direttore centrale dei Servizi civili per l’immigrazione e l’asilo, il prefetto Michela Lattarulo del dipartimento per le Libertà civili e l’immigrazione del ministero dell’Interno.

Il prefetto ha trovato “sacchi della spazzatura traboccanti di resti di generi alimentari, cartacce e bottiglie di plastica; vestiti gettati alla rinfusa e una distesa infinita di bottiglie di plastica lungo i corridoi che portano ai bagni, dove è impossibile entrare a causa dei bisogni fisiologici e dell’odore nauseabondo”, riporta TgCom24.