In aumento l’attività stromboliana sull’Etna

La fase operativa sull'Etna è passata da 'Attenzione' a 'Preallarme' a causa dell'incremento dell'attività stromboliana dal Cratere di Sud-Est

Foto di Piermanuele Sberni su Unsplash

L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) segnala un incremento dell’attività stromboliana dal Cratere di Sud-Est dell’Etna. La Protezione civile regionale ha disposto il passaggio della fase operativa sull’Etna da “Attenzione” a “Preallarme”. L’attività stromboliana – tipica anche del vulcano Stromboli, da cui prende il nome – è caratterizzata dall’espulsione di scorie incandescenti, lapilli e bombe di lava sino ad una altezza di decine o centinaia di metri al di sopra della bocca eruttiva, spiega Ingv.

Etna: incremento attività stromboliana da Cratere Sud-Est

Un incremento dell’attività stromboliana dal Cratere di Sud-Est dell’Etna è stata osservata dalle 04:36 dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, osservatorio etneo, di Catania. Il modello previsionale della dispersione delle ceneri vulcaniche indica una probabile dispersione del plume vulcanico in direzione Nord-Nord Ovest. L’ampiezza media del tremore dei condotti magmatici interni ha un andamento discontinuo con rapide e ampie oscillazioni tra valori medi ed elevati.

Le sorgenti sono localizzate nell’area del Cratere di Sud-Est. L’attività infrasonica è localizzata nell’area del Cratere di Sud-Est con eventi di intensità medio-alta. Per quanto riguarda le deformazioni del suolo, la rete clinometrica non rileva variazioni significative. Il bollettino di allerta del volo emesso dall’osservatorio, il Vona, resta di colore ‘Orange’. L’attuale fase eruttiva del vulcano attivo più alto d’Europa al momento non impatta con l’operatività dell’aeroporto internazionale Vincenzo Bellini di Catania.

Protezione civile regionale: “fase operativa a Preallarme”

La fase operativa sull’Etna è passata da “Attenzione” a “Preallarme”. Lo ha disposto la Protezione civile regionale dopo che l’attuale attività eruttiva è passata da F0 a F1 di ‘alta probabilità di accadimento imminente di fontane di lava’. La nota, vistata dal capo dipartimento Salvatore Cocina, dispone che “per quanto concerne l’accesso alle aree sommitali valgono, per quanto oggi applicabili, le prescrizioni contenute nelle ‘Procedure di allertamento Rischio Vulcanico e modalità di fruizione per la zona sommitale del Vulcano Etna’, previste dall’Ordinanza della Prefettura di Catania n.18709 del 04 aprile 2013”.

Nella nota si invitano i sindaci dei Comuni sommitali e gli altri Enti interessati “ad attivare le misure discendenti dalle procedure precedentemente richiamate, con particolare riferimento a: interdizioni delle aree interessate; mantenersi informati sull’evoluzione delle fenomenologie in corso; attivazione del Centro operativo comunale e delle locali Organizzazioni di Volontari nonché delle procedure previste dal vigente Piano comunale di Protezione civile”.

Fonte: Ansa