Hariri rientrato a Beirut

Appena rientrato a Beirut dopo il lungo soggiorno (forzato?) a Riad, Saad Hariri si è subito mostrato in pubblico assistendo alla parata militare per il 74esimo anniversario dell'indipendenza. Il premier dimissionario ha in programma incontri con il presidente della Repubblica Michel Aoun e con quello del Parlamento Nabih Berri.

Il rientro

Hariri è rientrato la notte scorsa da Parigi con un viaggio che ha visto tappe al Cairo e a Cipro. Appena arrivato a Beirut, poco prima della mezzanotte, si è recato sulla Piazza dei Martiri per alcuni minuti di raccoglimento sulla tomba del padre Rafiq Hariri, ucciso in un attentato con altre 22 persone nel 2005. Per quell'attentato sono sotto processo davanti ad un tribunale speciale dell'Onu cinque membri latitanti di Hezbollah, il movimento sciita libanese alleato dell'Iran che ha alcuni ministri nel governo dello stesso Saad Hariri.

Le dimissioni

Il premier ha motivato le sue dimissioni con le violazioni di Hezbollah, impegnato nella guerra in Siria e in altri Paesi della regione, degli accordi per la dissociazione dai conflitti in Medio Oriente sulla base dei quali era nato il suo esecutivo. Il presidente Aoun ha fatto sapere di non potere accettare dimissioni annunciate in un Paese straniero, che è il principale rivale dell'Iran nella regione, e ha chiesto al premier di tornare per confermarle o meno, o “eventualmente per discutere delle ragioni” che le hanno determinate.

Scenari

Gli osservatori e fonti diplomatiche ipotizzano due scenari: conferma delle dimissioni o apertura di trattative per formare un nuovo esecutivo, forse anche solo per traghettare il Paese fino alle elezioni politiche previste in maggio. Da Roma oggi il patriarca dei cattolici maroniti libanesi, cardinale Beshara al Rai, che la settimana scorsa ha incontrato a Riad Hariri, ha detto che il premier “è anche pronto a ritirare le dimissioni” se a Beirut troverà un “clima positivo per un certo compromesso”. E all'esplicita domanda del patriarca su un eventuale nuovo incarico di formare il governo, Hariri – afferma il cardinale – ha risposto: “Sì, accetterò, con la speranza di poter andare avanti per una nuova visione di vita politica”. Nel tradizionale messaggio per l'anniversario dell'indipendenza, intanto, il capo delle forze armate, generale Joseph Aoun, ha chiesto alle sue truppe il massimo di “allerta e vigilanza” nella “eccezionale situazione politica che il Libano attraversa”. Il generale ha esortato i suoi uomini a continuare a combattere il crimine organizzato, le cellule terroristiche e ad essere “pienamente preparati al confine meridionale per affrontare le minacce e le violazioni da parte del nemico israeliano“.