Quell’ultimo miglio da percorrere per uscire dalla pandemia

Dieci regioni in zona rossa con Trento, sette in zona arancione più Bolzano. Un tasso di positività al 7,2%. L’allarme dell’Istituto Superiore di Sanità che annuncia: terapie intensive occupate sopra la soglia di rischio. 

Sono sei settimane consecutive che l’epidemia in Italia è in “netta ricrescita” con l’incidenza dei casi che cresce tra i bambini dai 10 anni in su, mentre decresce nel resto d’Europa. Centinaia di morti al giorno, 101.564 da febbraio 2020.

E’ trascorso un anno e la fotografia è quasi la stessa con la differenza che, dodici mesi dopo, tutti hanno meno energia da mettere in campo e meno speranza a cui aggrapparsi. C’è meno voglia di cantare dai balconi, meno disponibilità a sacrificarsi. Forse c’è anche più abitudine: ad alcuni – non tutti per fortuna – non fanno più effetto le migliaia di morti, si accettano di più i rischi della pandemia. Altrimenti non si spiegherebbero le violazioni delle norme anticovid o i troppi facili assembramenti che si notano agli angoli delle strade, fuori dai bar. Per non parlare delle feste clandestine. Non c’è giustificazione per chi sottovaluta volontariamente la situazione mettendo a rischio tutti, mancando di rispetto a chi è morto di covid, al dolore dei familiari, a chi rischia tutti i giorni per assistere e guarire i malati di covid, a chi – semplicemente – rispetta le regole per salvaguardare la salute pubblica.

I lutti hanno travolto le famiglie, le difficoltà economiche hanno messo in ginocchio interi settori produttivi. Sarà la seconda Pasqua che si trascorrerà in lockdown e questo vuol dire che la pandemia non si arresta. 

Sono tutti in attesa di una svolta con la paura di illudersi. La svolta, l’unica possibile, è quella della vaccinazione: la macchina sta per mettersi in moto, il piano vaccinale è arrivato in settimana. Manca poco, siamo all’ultimo miglio, ma proprio per questo è il più arduo da affrontare. Cominciano le belle giornate, arriva la primavera e il desiderio di uscire, di socializzare è ancora più forte. Bisogna cercare di non ripetere gli errori passati, di non rivivere l’incoscienza di questa estate per fare in modo che la prossima estate sia migliore. Per fare in modo che il Covid diventi solo un brutto ricordo, un’esperienza che possa solo ricordare di non dare per scontato la vita e gli altri. Sicuramente la Pandemia passerà, tutti ne usciranno trasformati. Se in meglio o in peggio è ancora tutto da capire.