Festeggiamenti in onore della Madonna Incoronata

Sono iniziati a Foggia i festeggiamenti in occasione della 1017^ solennità dell'apparizione della Madre di Dio nel luogo dove oggi sorge il grande santuario mariano “Beata Vergine Maria Madre di Dio Incoronata“. Dopo la traslazione, avvenuta mercoledì, dell'immagine della Madonna nera, le celebrazioni entrano nel clou oggi con la tradizionale “cavalcata degli angeli” in programma alle 14, seguita, alle 17, dalla Messa celebrata dal vescovo di Foggia mons. Vincenzo Pelvi. La “cavalcata” è una sfilata di carri adobbati (un tempo, appunto, trainati da cavalli), con temi che variano di anno in anno, che vede protagonisti bambini vestiti da angeli. Sempre oggi, alle 23, presso la parrocchia di S. Paolo, don Giovanni Carollo, vicario del Santuario, animerà la veglia mariana al termine della quale partirà il “Pellegrinaggio a piedi della Città di Foggia”.

Domani, alle ore 3,45 si svolgerà la suggestiva cerimonia di ricordo dell'apparizione, che secondo la tradizione avvenne prima dell'alba, con bagliori di fuoco e alle 4 si terrà il Solenne Pontificale presieduto dal cardinale Edoardo Menichelli, arcivescovo emerito di Ancona-Osimo. Lo stesso porporato concluderà i festeggiamenti con la solenne celebrazione eucaristica alle 19 di domenica, animata dalla Schola Cantorum della Diocesi di Cerignola diretta dal maestro don Vito La Pace. Al termine la benedizione dell'olio e l'accensione della lampada votiva.

La tradizione narra che nel 1001, nel bosco del Cervaro alla periferia di Foggia, l'ultimo sabato di aprile, la Beata Vergine Maria Incoronata apparve poco prima all'alba, su una grande quercia, al Conte di Ariano e gli mostrò una statua, chiedendo che venisse posta in venerazione in un'apposita chiesa da costruire sul luogo dell'apparizione, assicurando che sarebbe stata “larga di grazia verso chiunque l'avesse pregata davanti a quel simulacro”. Sopraggiunse un contadino, che la tradizione chiama Strazzacappa, che appese ad un ramo della quercia la sua “caldarella” trasformata, con un po' di olio, in rustica lampada, che continua ad ardere ancora oggi grazie alla devozione popolare. Fu costruita la prima chiesa che l'affluenza numerosa di pellegrini e le tante grazie concesse per l'intercessione della Madonna, fecero rapidamente cambiare in un tempio, con annesso convento ed opere di carità. I monaci basiliani, San Guglielmo da Vercelli con i suoi monaci di Montevergine ed i Cistercensi si susseguirono nella cura pastorale del Santuario dell'Incoronata dal secolo XI al secolo XVI. Nel 1939 il Santuario ritornò alla diocesi di Foggia nella persona del vescovo, monsignor Fortunato Farina, che nell'aprile del 1950 lo affidò ai Figli della Divina Provvidenza, fondati da San Luigi Orione. I religiosi orionini costruirono la nuova chiesa ed il grande complesso architettonico che la circonda dando grande sviluppo alla devozione alla Madonna.