Ue: arriva il codice di condotta

Dalla Commissione europea arriva la proposta per l'introduzione di un codice di condotta non vincolante per contrastare il dilagare delle fake news e della disinformazione sul web. L'esecutivo comunitario, inoltre, ha annunciato l'intenzione di sostenere una rete indipendente di verificatori di notizie e una serie di misure volte a incentivare un giornalismo di qualità e l'educazione ai media. Bruxelles intende monitorare l'attuazione del codice di condotta e, se i risultati saranno insoddisfacenti, potrebbe proporre ulteriori azioni incluse misure obbligatorie di carattere regolamentare.

Definizione

La prima novitè della comunicazione presentata è che la Commissione, per la prima volta, fornisce una chiara definizione di una fake news: una “informazione rivelatasi falsa, imprecisa o fuorviante concepita, presentata e diffusa a scopo di lucro o per ingannare intenzionalmente il pubblico, e che può arrecare un pregiudizio pubblico”. L'esecutivo comunitario chiede poi alle piattaforme e ai social media di mettersi d'accordo entro luglio su un codice di condotta che garantisca trasparenza sui contenuti sponsorizzati (in particolare sui messaggi pubblicitari di natura politica), limiti la profilazione a fini di propaganda politica e riduca i profitti dei vettori di disinformazione.

Il codice

Il codice di condotta dovrebbe costringere piattaforme e social media a fare maggiore chiarezza sul funzionamento degli algoritmi, consentire verifiche da parte di terzi, agevolare l'accesso da parte degli utenti di fonti di informazione diverse che sostengano differenti punti di vista, applicare misure per identificare e chiudere gli account falsi e per affrontare il problema dei bot automatici. La Commissione chiede inoltre alle piattaforme e ai social media di fare in modo che i verificatori di fatti, i ricercatori e le autorità pubbliche possano monitorare costantemente la disinformazione online. Il codice di condotta dovrebbe essere pubblicato al luglio, con l'obiettivo di ottenere un impatto misurabile entro ottobre.

Fact checking

“Attendiamo risultati in ottobre”, altrimenti “ci riserviamo il diritto di decidere in dicembre nuove misure“, ha avvertito la commissaria al Digitale, Mariya Gabriel, sottolineando che le piattaforme e i social media “devono diventare attori responsabili“. Bruxelles promuoverà anche una rete europea indipendente di verifica di fatti, che stabilirà metodi di lavoro comuni, scambierà le pratiche migliori” e lavorerà per attenere la più ampia diffusione possibile di correzioni fattuali in tutta l'Ue. I verificatori saranno scelti tra i membri dell'Ue che fanno parte del “International Fact Checking Network” che segue un rigido codice etico. L'esecutivo comunitario ha anche invitato gli Stati membri a aumentare il loro sostegno al giornalismo di qualità, pluralistica e varia. Gabriel ha annunciato che ci sarà anche un registro apposito sugli aiuti di Stato concessi ai media affinché tutti sappiano quali media vengono finanziati dai governi.