Monito europeo all’Italia. Troppi proscioglimenti per violenze domestiche

Allarme del Consiglio d'Europa di fronte al tasso elevato di procedure per violenza domestica che in Italia termina con proscioglimenti

donne
Sos proscioglimenti del Consiglio d’Europa. Strasburgo avverte l’Italia: troppe violenze domestiche restano impunite. Il governo dovrà fornire informazioni sulle misure prese, o che intende prendere. Per garantire che le autorità competenti attuino una valutazione. E una gestione adeguata e effettiva dei rischi legati al ripetersi e aggravarsi degli atti di violenza domestica. E quindi dei bisogni di protezione delle vittime.
Proscioglimenti

Record di proscioglimenti

Un eccesso di proscioglimenti è ciò che desta maggiore preoccupaione a Strasburgo. Trovare il coraggio di denunciare una violenza domestica significa vincere paure, ritorsioni. Essere pronti ad allontanarsi dalla casa in cui si è vissuti. Cambiare vita. Ma vedersi derubricare il proprio atto di coraggio con un asettico “non luogo a procedere“, con tutto quello che ne consegue, è un’umiliazione. Che può avere anche brutte conseguenze per chi denuncia. Aumenta il tasso elevato di procedure per violenza domestica che in Italia termina in un “non luogo a procedere” durante le indagini preliminari. Ciò preoccupa il comitato dei ministri del Consiglio d’Europa.

Condanna

Sotto osservazione le informazioni fornite dal governo italiano. Per rimediare alle carenze che hanno condotto alla condanna del Paese nel 2017 nel caso Talpis. Da qui la decisione dell’organo esecutivo di Strasburgo. E’ stato così esaminato il dossier dell’Italia. Nell’ambito della cosiddetta procedura d’esecuzione delle sentenze della Corte europea dei diritti umani. I giudici di Strasburgo stabilirono tre anni fa che le autorità non avevano preso le misure necessarie.  Nonostante le ripetute denunce della signora Talpis. Quindi la donna non fu protetta dalla violenza del marito. E questo aveva favorito un aumento dell’aggressività. Sfociato nel tentato omicidio della donna e nell’omicidio del figlio.

Sforzi insufficienti

Il comitato dei ministri esprime “soddisfazione per gli sforzi continui delle autorità italiane. Che dimostrano la volontà di prevenire e combattere la violenza domestica e la discriminazione di genere. Ma chiedono al governo di attuare una serie di misure. E di fornire entro marzo informazioni su quanto fatto e anche dati statistici.Proscioglimenti

Triste primato

L’Italia, inoltre, ha registrato il record di denunce di violenza domestica. Sotto il lockdown le segnalazioni sono arrivate come mai in precedenza al 1522. Il numero di pubblica utilità per sostenere e aiutare le vittime di violenza di genere e stalking. Dal primo marzo al 16 aprile 2020, le telefonate valide al 1522 sono state 5.031. Addirittura il 73% in più dello stesso periodo del 2019. Le donne vittime che hanno chiesto aiuto sono state il 59% in più. Dati allarmanti a cui sta cercando di dare una risposta il Codice Rosso, approvato nel 2019. Che prevede, tra le altre cose, che la vittima verrà sentita dai pubblici ministeri. Entro tre giorni dall’iscrizione della notizia di reato. Pene da 6 a 12 anni in caso di violenza sessuale. Che diventano 14 se il reato è commesso su un minore. E da un anno a un anno e sei mesi per il reato di stalking. E dai tre ai sette anni per maltrattamenti in famiglia. Strasburgo chiede che l’Italia crei rapidamente un sistema completo di raccolta dati. Sugli ordini di protezione. E fornisca anche dati statistici sul numero di domande ricevute. I tempi medi di risposta delle autorità. Il numero di ordini effettivamente attuati.