Haiti, escalation di omicidi e violenze: l’allarme dei vescovi

L'ultimo omicidio, quello del presidente dell'Ordine degli avvocati. La Conferenza episcopale scrive a Fides e lancia un appello alle autorità: "Situazione insostenibile"

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Foto © Vatican Media

Bande armate in azione, omicidi mirati e una sensazione di panico e insofferenza generale che sta attraversando il Paese intero. Questa la situazione che la Conferenza episcopale di Haiti hanno descritto in una nota inviata all’Agenzia Fides, nella quale hanno riportato gli atti di violenza che hanno sconvolto Port-au-Prince. L’ultimo dei quali ha fatto registrare la brutale uccisione di un’importante personalità cittadina: “Noi, Vescovi cattolici di Haiti – riferisce il comunicato trasmesso a Fides -, condanniamo fermamente l’assassinio del maestro Monferrier Dorval, Presidente dell’Ordine degli avvocati di Port-au-Prince, nonché tutti questi ultimi assassinii con armi da fuoco perpetrati nel Paese”.

La denuncia dei vescovi

Una condanna del mondo cattolico che evidenzia una situazione sociale diventata insostenibile per il Paese intero, sconvolto dall’insorgenza di attacchi criminali e scontri tra bande armate, che stanno creando tensione e paura fra la cittadinanza: “Cogliamo l’occasione – hanno scritto ancora i presuli – per porgere le nostre più sincere condoglianze alla famiglia della vittima e all’Ordine degli avvocati di Port-au-Prince. Purtroppo questa realtà è diventata la quotidianità della popolazione che ora vive sotto shock, con traumi, rabbia, indignazione, rivolta e preoccupazione. Non è solo un attacco, estremo e grave, alla vita, che viene così banalizzata, ma è anche un attacco alla giustizia, al diritto, alla pace, alla convivialità sociale, alla convivenza per la costruzione di una società giusta, fraterna, armoniosa e pacifica”.

Haiti, Port-au-Prince preda del terrore

Un’escalation di terrore che sta coinvolgendo l’intero Stato di Haiti ma che nella capitale Port-au-Prince sta conoscendo la sua principale manifestazione. Una città che ha già conosciuto sofferenze estreme dopo la devastazione del sisma del 2010. Secondo quanto riferisce Fides, infatti, sono almeno 243 le persone che, tra gennaio e giugno, sono rimaste vittime di violenza in città. A riportarlo, un rapporto della Commissione episcopale haitiana per la giustizia e la pace. Negli ultimi giorni, prima dell’omicidio di Dorval, era stato assassinato un uomo d’affari di Port-au-Prince, trucidato nella sua auto, mentre alcune manifestazioni contro la criminalità organizzata ha portato a delle repressioni.