Abusi sessuali su minore: il vicino di casa si rivela essere un orco

E' la terribile vicenda conclusasi giovedì scorso con l'arresto e la condanna al carcere del presunto orco, amico dei genitori della piccola vittima

Sembrava un buon vicino di casa, ma invece era un orco. E’ la terribile vicenda conclusasi giovedì scorso con l’arresto e la condanna al carcere del presunto pedofilo.

La vicenda

La vicenda inizia nel nel 2014 e si consuma tra le pareti di casa di un complesso residenziale di Zanè, comune in provincia di Vicenza. Lì un operaio 51enne, approfittando del buon rapporto di vicinato creatosi con i vicini, sembra abbia abusato della loro figlia. La piccola infatti talvolta si fermava a casa sua per giocare con i nipotini e il cane. I fatti risalirebbero al 2014-2015, quando la bambina aveva 8 anni.

Il salvataggio

La violenze – raccontano gli inquirenti – si interruppero casualmente a luglio del 2015, grazie all’intervento della madre della bambina. La donna, mentre si trovava anch’essa nella casa del vicino e s’intratteneva con la compagna dell’operaio a chiacchierare, vide nel salotto l’uomo in atteggiamenti equivoci con la bambina. La piccola era particolarmente scossa.

L’arresto dell’orco

Una volta a casa, la bimba ha raccontato alla mamma tutte le volte che aveva subito quelle attenzioni da colui che si spacciava per amico di famiglia. Dopo le confessioni della figlia, la madre è corsa a sporgere denuncia nei confronti del vicino. L’operaio 51enne di Zanè, nella mattinata di giovedì, è stato arrestato dai carabinieri di Thiene. Ora dovrà scontare la pena di 3 anni e mesi 4 di reclusione.

Lotta agli orchi

Si stima che in Europa 1 minore su 5 sia vittima di una qualche forma di violenza sessuale. La Commissione Ue ha presentato una strategia per rendere più efficace la lotta contro gli abusi sui minori.
I dati comunitari indicano che la crisi del coronavirus ha aggravato il problema per molti minori che vivono con chi abusa di loro. Le segnalazioni di abusi sessuali su minori online nell’Ue sono passate da 23.000 nel 2010 a oltre 725.000 nel 2019.
“La violenza contro i bambini e gli abusi sessuali online sono reati ripugnanti. La pandemia da coronavirus ha aggravato il problema. Proporremo una legislazione per imporre alle piattaforme online di individuare e segnalare la condivisione di tali contenuti illeciti“, ha detto la commissaria europea per gli Affari interni, Ylva Johansson.