Vaccini, quali sono le 5 categorie con priorità

Priorità per gli over 80 ed alcune categorie professionali come il personale scolastico e le forze dell'ordine, ma arrivano nuove indicazioni

Priorità per gli over 80 ed alcune categorie professionali come il personale scolastico e le forze dell’ordine ma a queste si aggiungono 5 categorie per età e patologie: è quanto indica la bozza aggiornata del Piano vaccini.

A chi va la precedenza

Priorità a chi ha elevata fragilità (persone estremamente vulnerabili; disabilità grave); persone tra 70 e 79 anni; persone tra i 60 e i 69 anni; persone con comorbidità sotto i 60 anni, senza la gravità riportata per le persone estremamente vulnerabili; persone sotto i 60 anni.

La novità

“Qualora le dosi di vaccino disponibili lo permettano” sarà possibile “vaccinare all’interno dei posti di lavoro, a prescindere dall’età, fatto salvo che la vaccinazione venga realizzata in sede, da parte di sanitari ivi disponibili, al fine di realizzare un notevole guadagno in termini di tempestività, efficacia e livello di adesione”.

Arruolati anche i medici di base

Le vaccinazioni potrebbero avvenire anche negli stessi studi dei dottori. Con un accordo raggiunto il 10 marzo 63.600 dentisti e odontoiatri si aggiungono ai 60mila medici del territorio (medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali) e ai 40mila specializzandi

L’obiettivo del nuovo piano

Passare subito da un piano “fai da te” delle singole regioni ad un piano nazionale. Le priorità saranno infatti le stesse in tutte le regioni, partendo dai più anziani ai più giovani. Per proteggere il maggior numero di persone, si potrà ritardare anche il richiamo. Già oggi il vaccino AstraZeneca prevede che la seconda somministrazione venga fatta a dodici settimane dalla prima. Ma questo intervallo potrebbe essere leggermente allungato, di due o tre settimane. Il problema non si pone per Johnson & Johnson, il vaccino che che prevede una sola somministrazione. Gli altri due vaccini finora autorizzati, Pfizer BioNTech e Moderna, hanno il richiamo dopo soli 21 giorni. Ma sono utilizzati per personale sanitario, over 80, over 65 non in buona salute e fragili. Per tutti loro il richiamo non dovrebbe essere ritardato.