Coronavirus, una settimana di flash mob per esorcizzare la paura

Dal 16 al 22 marzo appuntamento alle ore 18, tutti dalle finestre, per cantare insieme alcuni dei brani più belli della tradizione italiana

Ha fatto il giro del mondo il video del flash mob canoro che ha preso vita giovedì scorso nei palazzi di Portici. “Abbracciame”, la canzone di Andrea Sannino, è risuonata in tutti gli appartamenti e ha invaso la notte del comune in provincia di Napoli, stringendo in un abbraccio a distanza tutti i condomini. Ma iniziative come queste non sono rare, infatti si sono ripetute in tutta Italia.

Le inziative

Per questa settimana, su vari social, è rimbalzato un programma di vari flash mob che tirano in ballo pezzi della tradizione canora italiana. Alle ore 12 di tutti i giorni, dal 16 al 22 marzo, ci si affaccerà alle finestre per fare un applauso a medici e infermieri, eroi silenziosi e spesso dimenticati, da settimane in prima linea nella lotta al coronavirus. L’appuntamento è per tutti i giorni alle 18, rigorosamente dalle finestre o dai balconi: lunedì 16 marzo si canterà tutti insieme Volare, di Modugno; martedì 17 “Tanto pe cantà” di Manfredi: mercoledì 18 “Felicità” di Albano; giovedì 19 “Ma che ce frega” di Fiorini; venerdì 18 “Strada facendo” di Baglioni; sabato “L’italiano” di Cotugno; domenica “Ciao Mamma” di Jovanotti.

Un flash mob di preghiera

Oltre ai flash mob canori, applausi, c’è chi lancia una versione speciale. Dalle colonne di In Terris, infatti, don Aldo Buonaiuto – sacerdote della Comunità Papa Giovanni XXIII e direttore del quotidiano online In Terris – lancia un invito a recitare “un’Ave Maria (magari in un momento unitario, come alle 19.30, accompagnati dal suono delle campane nelle chiese) per chi sta piangendo i propri morti, per quanti combattono, spesso a mani nude, contro un mostro invisibile e per coloro che cercano un significato alla loro esistenza ora che l’incolumità è in pericolo”.