Si chiamava Farzana Perveen e aveva deciso di sposarsi contro la volontà dei suoi familiari. Per la sua ricerca di libertà e scelte indipendenti il 27 maggio scorso è stata picchiata fino alla morte dai suoi stessi parenti, di fronte al tribunale di Lahore, in Pakistan. Perveen si stava recando infatti presso gli uffici giudiziari in merito ad una denuncia di rapimento presentata dalla sua famiglia contro di lei e il suo nuovo marito.
Non è la prima donna che viene barbaramente massacrata nei cosiddetti delitti di onore – il cui scopo è punire per presunti adulteri o altri comportamenti sessuali illeciti – commessi dai mariti o, come in questo caso dagli stessi nuclei familiari. I quattro uomini che hanno ucciso Perveen sono suo padre, i suoi due fratelli e un uomo che affermava di essere il marito da cui la donna non aveva divorziato prima di risposarsi.
Lo stesso tribunale di Lahore – di fronte al quale è stata assassinata la vittima – ha condannato i quattro uomini a morte per il linciaggio commesso. A renderlo noto è un funzionario dell’Alta Corte di Lahore, Imtiaz Ahmed. Il Pakistan rientra nei Paesi con il maggiore tasso di violenza contro le donne. La commissione per i diritti umani del Pakistan, ha infatti dichiarato che solo nel 2013 sono ben 869 le donne morte a causa dei delitti di onore.
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