N’drangheta in Calabria, fermato il sindaco di S. Ferdinando

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Il sindaco di San Ferdinando, Domenico Madafferi, è tra le persone fermate dai carabinieri nell’operazione contro la cosca Bellocco, ma sarebbero coinvolti anche altri amministratori. Le accuse, a vario titolo, sono associazione mafiosa, traffico di droga, estorsioni, danneggiamenti, intimidazioni. Sequestrate anche aziende tra le quali ristoranti, negozi e attività imprenditoriali.

L’indagine avrebbe consentito ai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria di raccogliere gravi indizi di colpevolezza sul presunto favoreggiamento alle cosche da parte di alcuni amministratori locali, tra i quali Madafferi è il politico più in vista, anch’essi raggiunti dal provvedimento restrittivo. Lo scorso anno i carabinieri avevano arrestato anche il comandante ed un agente della polizia municipale del paese che avrebbero agevolato la cosca Bellocco nell’intestazione fittizia di un bar.

Domenico Madafferi all’inizio dell’anno era stato uno dei più attivi nell’opporsi alla decisione del governo di utilizzare il porto di Gioia Tauro come scalo per il trasbordo delle armi chimiche della Siria. Il primo cittadino arrivò persino a minacciare di emettere un’ordinanza per chiudere lo scalo, visto che San Ferdinando condivide con Gioia Tauro e Rosarno la territorialità del porto. Insieme agli altri sindaci organizzò, nel proprio comune, anche una manifestazione per dire no a decisioni imposte dall’alto. Posizione battagliera che ha mantenuto anche nei mesi successivi pur accettando, alla fine, la decisione governativa.