Maxi blitz contro la 'Ndrangheta: 28 arresti

Maxi blitz della polizia di Stato, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, che dalle prime ore dell'alba di oggi ha dato esecuzione a 28 ordinanze di custodia cautelare. I soggetti, 15 in carcere e 13 agli arresti domiciliari) sono accusati, a vario titolo, sono associazione per delinquere finalizzata al traffico di armi clandestine collegata e funzionale alle attività della ‘ndrangheta; associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti; nonché di un’ampia gamma di delitti in materia di detenzione e porto illegale di armi clandestine, fra cui pistole, fucili mitragliatori e armi da guerra con relativo munizionamento, e di coltivazione di numerose piantagioni di canapa indiana e cessione di droga, prevalentemente hashish e marijuana.

Il clan

“Arma Cunctis” è il nome che gli investigatori della Squadra mobile della Questura di Reggio Calabria e del Commissariato di Siderno hanno dato all’operazione che ha consentito di individuare l’assetto organizzativo e l’operatività di una pericolosa struttura criminale cui fanno parte soggetti (Bruno e Francesco Filippone) ritenuti vicini alla cosca Commisso di Siderno e appartenenti (Domenico e Giuseppe Zucco, quest’ultimo classe 1961) alla cosca Cataldo di Locri. Il clan riporta il Corriere della Calabria gestiva nell’area della Locride e in altre parti della provincia di Reggio Calabria un impressionante traffico di armi clandestine. Ricostruiti anche i ruoli degli indagati all’interno della compagine criminale. Nello specifico, Antonio Lizzi, Giuseppe Arilli e Bruno Filippone erano al vertice del sodalizio; Maurizio Napoli e Giorgio Timpano in posizione apicale con il ruolo di stabili fornitori; altri indagati in posizione subordinata, in qualità di collaboratori, corrieri, intermediari tra venditori e acquirenti.