ESPLOSIONE A TIANJIN, L’ALLARME DI GREENPEACE: “POSSIBILE FUGA DI GAS TOSSICI”

Mentre le autorità sono ancora impegnate nello stilare una stima dei danni causati dalla violenta esplosione in un magazzino di materiale chimico avvenuta nel porto industriale di Tianjin, Greenpeace Asia ha diffuso oggi un comunicato in cui lancia un preoccupante allarme sulla situazione dell’aria e dell’acqua nella metropoli. “I dati della stazione di monitoraggio di Tianjin-Tanggu (il quartiere dove si è verificato l’incidente) indicano che tra i materiali pericolosi immagazzinati dalla compagnia c’erano cianuro di sodio (NaCN), diisocianato di toluene (TDI) e carburo di calcio (CaC2), tutti elementi che rappresentano una diretta minaccia per la salute in caso di contatto”, si legge nella nota diffusa dall’organizzazione non governativa, fondata a Vancouver nel 1971.

“Questo – prosegue il comunicato – presenta una sfida per i vigili del fuoco e un grave rischio, dato che per domani è prevista pioggia”. Infatti, il cianuro di sodio è particolarmente tossico, mentre le altre reagiscono violentemente al contatto con l’acqua, rischiando di esplodere. Ma secondo i rapporti del governo, le analisi effettuate nella mattinata non hanno rilevato la presenza di sostanze inquinanti, comunque per precauzione, sono state allestite 34 stazioni di monitoraggio temporanee dell’aria e dell’acqua.

La serie di esplosioni che si sono verificate nel deposito di materiale chimico, oltre ai danni ad edifici privati e strutture pubbliche anche a chilometri di distanze, ha causato la morte di 50 persone, mentre altre 700 sono state ferite. Tra le vittime ci sono anche 12 vigili del fuoco. Intanto truppe armate e unità addestrate per gestire i disastri nucleari, biologici e chimici sono dirette sul luogo della gigantesca esplosione. I vigili del fuoco impegnati a cercare di domare le fiamme sono un migliaio, mentre sono oltre 10.000 i dipendenti dei servizi medici impegnati in diversi 10 ospedali per curare i feriti.