Sofia Raffaeli, una campionessa controcorrente: “L’importanza del sacrificio per noi giovani”

L'intervista a Sofia Raffaeli, astro nascente della ginnastica ritmica italiana, sull'importanza dello sport nella vita dei giovani, bombardati da social, smartphones e influencer

La chiamano la “formica atomica” per le sue doti atletiche fuori dal comune. E’ Sofia Raffaeli, astro nascente della ginnastica ritmica italiana a soli 17 anni: è nata a Chiaravalle, in provincia di Ancona, il 19 gennaio 2004.

Sofia Raffaeli mostra classe, tecnica ed eleganza nella palla e nel nastro

Si allena da quando ha 7 anni alla corte della Ginnastica Fabriano dove è cresciuta atleticamente fino alle medaglie nel circuito di World Cup 2021 e all’esordio a giugno nell’Europeo senior di Varna. E’ inoltre tre volte Campionessa Italiana di categoria.

E’ allenata da un’atleta che di medaglie d’oro ne ha viste tante: Julieta Cantaluppi. L’ex ginnasta, classe ’85, è infatti l’unica atleta italiana ad aver vinto 7 titoli nazionali di ginnastica ritmica, tutti tra il 2005 e il 2012, più un oro nei Giochi del Mediterraneo del 2009.

Julieta Cantaluppi e Sofia Raffaeli

Un 2021 da incorniciare per Sofia Raffaeli

La Cantaluppi, che allena anche l’altra farfalla azzurra, Milena Baldassarri, ha accompagnato lo scorso marzo Sofia nelle finali di Specialità della prima tappa della Coppa del Mondo 2021 di ginnastica ritmica, dove la giovanissima atleta ha letteralmente stupito tutti: alla sua prima uscita internazionale in carriera, la Farfalla Azzurra è infatti salita sul podio in ben due diverse gare. A soli 17 anni ha concluso in seconda posizione la finale con le clavette e al nastro ha portato a casa una splendida terza posizione. E quello fu solo l’inizio….

Il 2021, nel suo complesso, è stato infatti un anno eccezionale per la giovanissima marchigiana che l’ha vista ottenere quattro medaglie nelle prove di World Cup a Sofia e Tashkent (tre medaglie d’argento e una di bronzo), l’ottavo posto nel concorso generale all’Europeo di Varna e il titolo di vicecampionessa italiana ai recenti Nazionali Assoluti.

In agosto è inoltre entrata a far parte del gruppo sportivo delle Fiamme Oro: un altro importantissimo risultato nella sua carriera già avviatissima, nonostante l’età. Nello specifico, l’atleta classe 2004 ha vinto il concorso in polizia ed è stata arruolata come allieva agente, a coronamento di un 2021 che le ha regalato già grandi soddisfazioni a livello sportivo.

Risultati eccezionali che però hanno richiesto anni di allenamenti e tanti sacrifici. Le medaglie infatti non piovono dal cielo. Lo ha ricordato la stessa Sofia invitata, lo scorso 13 ottobre, all’inaugurazione dell’Oratorio Carlo Acutis a Fabriano.

“Lo sport aiuta molto noi ragazzi ad essere occupati anche dopo la scuola, la palestra è un luogo dove possiamo esprimerci tra di noi e con le allenatrici”, aveva testimoniato la 17enne durante la tavola rotonda “Oratorio, la casa comune dei giovani“.  “Lo sport fa bene a tutti e lo consiglierei anche ai ragazzi che hanno problemi in famiglia”, aveva aggiunto. Interris.it l’ha intervistata in quella occasione per approfondire la sua storia e l’importanza dello sport nella vita dei giovani, bombardati da social, smartphones e influencer.

I campioni Sofia Raffaeli e Giorgio Ferroni all’inaugurazione dell’Oratorio Carlo Acutis a Fabriano (13/09/2021)

L’intervista a Sofia Raffaeli

Sofia, perché hai scelto proprio la ritmica?
“In realtà, ho iniziato a 3 anni a fare ginnastica artistica, e non ritmica. Mia madre mi aveva portata a fare ginnastica perché voleva che mi muovessi un po’, ero una bambina molto vivace. A sei anni vidi una gara di ritmica e me ne innamorai. Cambiai disciplina e squadra: scelsi, da Chiaravalle dove vivo, di spostarmi quotidianamente per allenarmi a Fabriano dove c’è una scuola molto importante, la Faber Ginnastica Fabriano, sotto la direzione tecnica di Kristina Ghiurova e Julieta Cantaluppi, due grandissime allenatrici”.

Tu ti allenavi tante ore al giorno già alle elementari. Qual è stato l’aspetto più faticoso del tuo percorso sportivo?
“L’aspetto più difficile è appunto doversi allenare almeno per sei ore tutti i giorni della settimana. La mattina c’è ovviamente la scuola; la sera, di ritorno dagli allenamenti, bisogna fare i compiti. Nel week end ci sono le gare, anche fuori dall’Italia. Il tempo libero è davvero poco. Il sacrificio maggiore è stato proprio questo: il non poter uscire con i miei amici quando volevo o fare le altre cose che facevano le mie coetanee. Ma i risultati ripagano dei sacrifici!”.

Che cosa ti ha aiutata maggiormente in questi anni ad affrontare i sacrifici?
“La passione mi ha spinta per tanti anni ad andare avanti nonostante la fatica. Oggi, questo sport per me non è solo una passione, ma anche un lavoro. La cosa più bella rimane gareggiare e poter trasmettere le proprie emozioni, anche le più nascoste, al pubblico”.

Come lo sport aiuta i giovani d’oggi?
“Lo sport aiuta i giovani sia distraendoli da cose negative, sia tenendoli lontani dai cellulari, la cosa più brutta che hanno inventato. Inoltre, lo sport serve a fare nuove amicizie, sia in Italia che nel resto del mondo, perché con lo sport si viaggia moltissimo”.

Cosa significa per te fare parte da quest’anno delle Fiamme Oro?
“Per me è un grandissimo onore far parte della Polizia di Stato e delle Fiamme Oro e sono alle prime armi perché è da pochi mesi che sono entrata [lo scorso agosto, ndr] ma spero di fare bene e di portare avanti al meglio questa esperienza”.

Quali sono i tuoi prossimi impegni agonistici?
“Quest’anno mi aspettano i mondiali in Giappone!”

A tutte le bambine che, guardandoti, vorrebbero un giorno diventare campionesse come te, che cosa consiglieresti?
“Che basta avere un pizzico di passione e voglia di diventare bravissime e certamente lo diventeranno!”.

Le performances di Sofia Raffaeli ieri al Gran Premio di Marbella (Spagna) pubblicati da Rg Videos.