Libertà e vita al centro della 43°Giornata per la Vita: le parole di Marina Casini

Se non si tiene conto della vita degli ultimi, si va verso la perdita della libertà

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Il 7 febbraio in tutta Italia si celebra la 43° Giornata per la Vita nascente, promossa dalla CEI e sostenuta dal Movimento per la Vita italiano.

Il tema proposto quest’anno dalla riflessione dei vescovi italiani è incentrato sul rapporto tra libertà e vita: qualcosa che tocca da vicino l’esistenza di tutti.

Chiediamo alla presidente del sodalizio pro-life, Marina Casini, di inquadrare l’importanza del tema per tutta la società.

Come mai, secondo lei, a fronte di problemi drammatici che l’Italia vive, tra cui l’inverno demografico senza ritorno, l’attenzione dei media si concentra su questioni che riguardano gruppi di poche persone, come l’utero in affitto e le adozioni alle coppie gay?

“Difficile dare in poche battute una risposta completa. Sinteticamente direi che le motivazioni di fondo sono di carattere culturale ed economico, che evidentemente vanno a braccetto. È sotto gli occhi di tutti la pressione per introdurre nel modo di pensare e di vedere le cose l’idea che tutto ciò che riguarda i temi della vita e della famiglia è affare “privato” nel senso che chi detta legge sono solamente le opzioni e i desideri individuali. Si invoca la libertà e ci si appropria del linguaggio dei diritti per rivendicare delle vere e proprie pretese di alcuni (più forti) a danno di altri (più deboli) determinando nuove discriminazioni nei confronti di bambini (nati e non nati) e donne. Questa strada, però, porta molto lontano rispetto alla libertà autentica e ai veri diritti dell’uomo che si fondano sull’inerente e uguale dignità di ogni essere umano: quando la società propone una cultura che non tiene conto del rispetto per la vita degli ultimi, non considera la ricchezza della complementarietà maschile-femminile, sposta tutto sul consenso e/o sugli interessi individuali, ecco che allora si perde la libertà, si infrange il principio di uguaglianza e la vita viene tragicamente sacrificata. L’aspetto economico poi gioca un ruolo decisivo se pensiamo ai contratti e ai previsti compensi (soprattutto per i centri che si occupano di utero in affitto, per gli intermediari, per i medici e i legali) per l’attività commerciale che ferve attorno al soddisfacimento di chi vuole un figlio a tutti i costi. È dai più piccoli, poveri e indifesi – e chi è più piccolo, povero e indifeso del concepito? – che si deve ripartire per costruire un mondo davvero migliore. Questa sì che è una bella rivoluzione innovativa!”.

Il tema della 43° Giornata per la Vita è “libertà e vita”: che rapporto c’è fra queste due parole?

“Il tema della vita nascente è quello che consente di osservare fino a che punto arriva la corruzione della libertà invocata per impedire con la forza dell’ordinamento giuridico la nascita di bambini ‘fuori programma’ o per volerli a tutti i costi alimentando lo ‘scarto globale’ di esseri umani. Complice di una simile interpretazione corrotta di libertà è la menzogna che, con un linguaggio edulcorato o con la censura, nasconde la verità dell’altro diminuendone o azzerandone la dignità umana. Invece, la libertà è intimamente connessa alla verità, per questo non dobbiamo stancarci di ripetere che il concepito è uno di noi; è dotata di una intrinseca componente relazionale per cui l’accoglienza della vita è condizione di libertà e l’amore è la sua più alta espressione. Scegliere senza tenere conto della vita altrui è sopraffazione, anche se invece vengono invocati la libertà e i diritti umani. Non uccidere è il primo passo verso un cammino di libertà”.