L’eredità spirituale dell’esorcista padre Amorth. Intervista a Paolo Vizzacchero

Quando quattro anni fa morì padre Gabriele Amorth, don Aldo Buonaiuto, sacerdote di frontiera della Comunità Papa Giovanni XXIII e legato a lui da lunga amicizia e dalla condivisione del ministero di esorcista, lo definì “il nemico del diavolo“.

La “devozione sconfinata” di padre Amorth per Maria

Secondo don Buonaiuto “padre Amorth è stato prima di tutto un grande sacerdote della famiglia dei Paolini. Un vero consacrato timorato di Dio. E poi il Signore ha fatto di lui un grande esorcista, unico e incredibile. Ho avuto molte occasioni di stargli accanto. E sempre ho respirato quella sua profonda umanità connessa alla grande fede per Gesù e una devozione sconfinata per la Vergine Maria”. E aggiunge: “Padre Gabriele aveva una capacità di accogliere chiunque. Dando la precedenza ai più disperati, alle tante persone disturbate perché possedute dalle forze del male. Per ognuna delle vittime che incontrava aveva una grande e particolare compassione. La sua missione era liberare le tante anime prigioniere del demonio”.

La testimonianza di Paolo Vizzacchero

Un testo fondamentale per ricostruirne l’eredità spirituale è il libro “Padre Gabriele Amorth. L’ultimo partigiano di Dio” (Edb). Grazie alla sua prossimità al religioso paolino Gabriele Amorth, Paolo Vizzacchero è in grado di descrivere con rigore e precisione quanto avviene nel corso di un esorcismo. Per aver vissuto in prima persona la liberazione della sorella e per aver coadiuvato Amorth in altri esorcismi. Il volume riporta anche una sezione di interviste di padre Amorth e di testimonianze dirette sulla sua opera, assieme a un’appendice fotografica. Su quanto descritto nel libro di Vizzacchero si è basato anche William Friedkin, già regista del film cult “L’esorcista” (1973), per la realizzazione del documentario “The Devil and Father Amorth”. Interris.it ha intervistato Paolo Vizzacchero.

La figura di Padre Gabriele Amorth è rimasta indelebile nella memoria dei cattolici per la sua instancabile lotta al maligno. Quale ritiene essere la principale eredità spirituale del grande esorcista scomparso quattro anni fa?

“La sua eredità umana e spirituale è racchiusa mirabilmente in un pensiero scritto il 10 agosto 2016 in occasione del suo ricovero al Campus Biomedico di Roma. Un invito e testamento spirituale rivolto a tutti i sacerdoti esorcisti. Le sue amorevoli parole, ancora impresse nel mio cuore, suonavano da monito quando li esortava a pregare incessantemente rimanendo sempre umili. E a non giudicare mai perché solo Dio è sommo giudice. L’amore incondizionato per Gesù Cristo e la Madonna che aveva animato il suo apostolato, lo effondeva e trasfondeva con generosità ai suoi fedeli. Ringraziando di cuore per le preghiere, benediceva sempre tutti, anche i posteri che fossero venuti a conoscenza della sua missione speciale”.Quali aspetti del ricco apostolato di padre Amorth racconta nel suo libro?

“Vorrei rispondere a questa domanda con le parole illuminanti di sorella Giulia Garegnani alla quale sono particolarmente grato per il suo preziosissimo contributo alla stesura del mio piccolo omaggio all’opera meritoria del grande maestro”.Cioè?

“Scrive sorella Garegnani: ‘Paolo Vizzacchero, nel suo ottimo volume: ‘Padre Gabriele Amorth. L’ultimo partigiano di Dio’, mette in risalto l’imponderabilità di ciò che ha impegnato la vita e l’opera di padre Gabriele nello smascherare il nemico dell’umanità. Nei suoi travestimenti di forza distruttrice, che minaccia permanentemente la vita umana per condurla nel precipizio della morte. La lotta contro il maligno, quale metafora dell’infuocato zelo biblico di Elia con Baal, ha agguerrito quest’umile Profeta nella sua insistenza a custodire il dono della Fede. Preso d’assalto anche nella Chiesa, quasi sperduta nel vortice del secolarismo e modernismo, che ignorano l’avvertimento di Maria a Medjugorje: attualmente, ‘satana regna’ , stigmatizzandone la preoccupante ascesa a livello mondiale”.Come prosegue?

“Osserva sorella Giulia Garegnani: ‘Interessantissimi i tracciati di esorcismo sperimentati nel testo, quasi ‘sub specie aeternitatis’ per l’impatto esperienziale da sostenuto dall’autore nella direzione di padre Amorth, alla quale sempre si è riferito. Con Maria e nell’affidamento a Lei, padre Gabriele ha voluto sconfiggere l’agente oscuro e pervertitore, che vuole distruggere da avversario di Cristo l’intera comunità ecclesiale e pure il pianeta-terra, imperversando fattivamente sull’intera umanità adesso anche con il Covid-19’. Padre Amorth visse costantemente l’assillo evangelico: ‘Guai a me se non annunziassi il Vangelo’. Attestano ciò i numerosissimi esorcismi e le moltissime interviste che ne hanno saggiato la formidabile profondità teologica con eccellenza di pedagogia catechetica. Il suo obiettivo puntava sempre sul far conoscere Cristo anche attraverso Maria nell’umile trionfo del Suo Cuore Immacolato”.Per tutta la vita, Padre Amorth ha combattuto satana e ha assistito persone sofferenti. Quale ricordo personale conserva di Lui?

“Vorrei citare le sue ultime parole, anch’esse pronunciate con benevola esortazione dal letto di ospedale: ‘Fate sempre la volontà di Dio!’. E lui l’ha compiuta davvero mettendosi umilmente al Suo servizio con generosità e dedizione”.

Qual è la volontà di Dio che viene esercitata attraverso il ministero di esorcista?

“Certamente è quella di alleviare le sofferenze di tante persone disturbate dal maligno raccomandando sempre di offrire le loro afflizioni a nostro Signore. La magnanimità di don Gabriele si manifestava nel prendersi paternamente cura delle sue ‘creature’. Così infatti le chiamava, per l’affetto con cui si relazionava con loro. Sfoderando spesso una verve comica straordinaria che contribuiva a sdrammatizzare tante situazioni anche le più complicate. Con umiltà sosteneva che non era lui a liberarle, ma loro stesse grazie alla preghiera costante”.In che modo?

“Accostandosi frequentemente ai sacramenti. Partecipando devotamente alla Santa messa. Vivendo con fervore l’adorazione eucaristica. E impugnando ogni giorno l’arma più efficace contro ogni tipo di male sia fisico che spirituale: la recita del Santo Rosario. Senza una vera conversione fondata sull’ impegno personale, ammoniva, sarebbe stato molto difficile ricevere la grazia della liberazione”.Quali novità sono contenute nel suo libro?

“Mi sono avvalso di interviste ancora inedite che mi hanno permesso di riprendere alcune considerazioni importanti di don Amorth in merito all’esistenza o meno del maligno. Ciò che lo preoccupava era lo scetticismo di gran parte dell’episcopato sull’esistenza del demonio e conseguentemente sulla sua azione ordinaria e straordinaria contro l’umanità. Ho riportato curiosità, aneddoti, episodi e testimonianze fotografiche raccolte durante la sua vita compreso il periodo di ospedalizzazione nelle tre strutture del Campus Biomedico, Santa Lucia e Policlinico Gemelli”.Può farci un esempio?

“In particolare, negli ultimi tempi, mi confidò che il maligno gli si era presentato in forma umana beffandosi di lui, sminuendo la sua opera in quanto non era servita, a suo dire, a nulla. Questo episodio è tra tutti emblematico per ricordare al lettore la natura meschina dell’acerrimo nemico che covava vendetta contro il suo temuto avversario e approfittava della sua infermità che non gli permetteva di alzare le braccia per cacciarlo via con un segno di croce. Nonostante la salute malferma dei suoi ultimi mesi di vita, lottò con incredibile forza d’animo fino alla fine. Sono grato al Signore di avermi donato la grazia di conoscerlo e rimanere al suo fianco fino al suo ritorno alla casa del Padre”.Come desidera che padre Amorth sia ricordato?

“Il mio vuole essere un messaggio di speranza fornendo al lettore quelle argomentazioni forti e chiare di cui si avvaleva don Amorth nella sua opera di evangelizzazione, esortando tutti a conoscere e a difendersi dall’azione del nemico vivendo in grazia di Dio:’Satana nulla può contro chi vive in grazia di Dio” sosteneva infatti don Gabriele’. È doveroso aggiungere che alcune testimonianze riportate nel libro, hanno ispirato il documentario realizzato dal regista William Friedkin ( già autore del film L’esorcista del 1973) “The devil and Father Amorth” presentato al festival di Venezia ad agosto 2017”. Qual era il suo carisma spirituale?

“Risuonano ancora le parole di don Gabriele che infondono fiducia, ovvero, nonostante i tradimenti e defezioni nella Chiesa, le porte dell’inferno non prevarranno. Grazie al cielo c’è lo Spirito Santo a sostenere la Chiesa e a difenderci. Certo, il demonio può vincere alcune battaglie anche importanti ma mai la guerra perché il Signore ci ha promesso la Sua vittoria: “Nel mondo avrete tribolazioni ma abbiate fiducia, Io ho vinto il mondo”.