In scena l’integrazione e la solidarietà. Si alza il sipario sul contest senza barriere

“La mancanza di salute e la disabilità non sono mai una buona ragione per escludere o, peggio, per eliminare una persona; e la più grave privazione che le persone anziane subiscono non è l’indebolimento dell’organismo e la disabilità che ne può conseguire, ma l’abbandono, l’esclusione, la privazione di amore”, afferma papa Francesco

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Integrazione e solidarietà a Trani. Al contest tra attori diversamente abili di compagnie teatrali provenienti da tutta Italia. Insegna papa Francesco: “La mancanza di salute e la disabilità non sono mai una buona ragione per escludere. O, peggio, per eliminare una persona. E  la più grave privazione che le persone anziane subiscono non è l’indebolimento dell’organismo e la disabilità che ne può conseguire. Ma l’abbandono, l’esclusione, la privazione di amore”, afferma papa Francesco. Dunque teatro e disabilità: va in scena il “contest senza barriere“. Attori da tutta Italia alla 14° edizione del festival “Il giullare- Teatro contro ogni barriera“.
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Obiettivo integrazione

Secondo la scrittrice Susan Spencer-Wendel, “non solo le persone fisicamente disabili hanno esperienze che non sono accessibili ai normodotati. Ma sono anche in una posizione migliore per trascendere i miti culturali sul corpo. Perché non posso fare le cose che i normodotati sentono di dover fare per poter essere felici, normali’ e sani. Se i disabili fossero davvero ascoltati, avrebbe luogo un’esplosione di conoscenza del corpo e della psiche umani”. E così, tra spettacoli teatrali, musica, cabaret, presentazioni di libri e proiezioni di film, Trani si trasforma in un grande palcoscenico. Un luogo speciale che coniuga cultura e spettacolo. Ma anche integrazione e solidarietà.integrazione

Nuova opportunità

“Dovete sapere che esiste una teoria, che non è nostra. Ma che abbiamo fatto nostra. In base alla quale le persone con disabilità si dividono fra rancorosi e solari– sottolinea la campionessa paralimpica Bebe Vio-. I primi sono quelli arrabbiati col mondo per quello che gli è successo. I secondi sono quelli che hanno deciso di viverla come una nuova opportunità“. Nella città pugliese celebre per i suoi tesori d’arte, l’idea del teatro dell’inclusione è nata nel 2008. Intuizione di un gruppo di giovani volontari che prestavano servizio in una casa d’accoglienza. Volevano proporre un teatro inclusivo in cui fossero protagonisti sia attori normodotati che attori con diversa abilità. Quell’idea è diventata realtà nel progetto del “Giullare”. Un personaggio che attraverso lo scherno e la derisione dimostra alla società che la diversità non è sinonimo di inferiorità. Bensì una peculiarità da raccontare.

Inclusione sul palcoscenico

A Trano sul palcoscenico si alternano gli attori e artisti delle compagnie. “Mayor Von Frinzius” di Livorno. “Autistic Red Fryk Hey” di Cuneo. “Collettivo Clochart” di Rovereto. “La casa di Asterione” di Ascoli Piceno. “La giostra” di Vicenza. E “Diversamente in danza” di Verona. Oltre alla serata finale della gara e alla premiazione, sono numerosi gli eventi particolarmente attesi. Il 6 agosto, in piazza Duomo, è prevista la partecipazione straordinaria di Alberto Bertoli. Il figlio del cantautore Pierangelo Bertoli racconterà e canterà le canzoni del padre a 20 anni dalla scomparsa. Ed è proprio in questa ottica che è in corso a Trani fino al 7 agosto la quattordicesima edizione della rassegna solidale. “Una società è veramente accogliente nei confronti della vita quando riconosce che essa è preziosa. Anche nell’anzianità, nella disabilità, nella malattia grave e persino quando si sta spegnendo”, testimonia papa Francesco. Alla kermesse pugliese la diversità diventa occasione di incontro e confronto.
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Contest

Coniugare solidarietà e integrazione è proprio l’obiettivo del contest tra attori diversamente abili. Grazie a compagnie teatrali attive in tutto il territorio nazionale. Secondo la scrittrice Valeria Parrella, la disabilità è una possibilità della vita. “E quando ne acquisiamo consapevolezza dopo un poco impariamo a sentirla in maniera naturale, istintiva. Ma l’incapacità di mettersi davanti al problema, questa cosa qui genera l’handicap e rende gli uomini miseri. E a questa abiezione non ci dovremo mai chinare”.