“Mai più soli nella disabilità”: l’iniziativa della cooperativa San Damiano dell’Apg23

Rinnovarsi per dare risposte concrete, puntare all'inclusione e non lasciare sole le persone affette da disabilità. Intervista a Antonello Spanu della Comunità Papa Giovanni XXIII

Davanti al crocifisso di San Damiano il poverello di Assisi, San Francesco, ha ricevuto la richiesta del Signore di restaurare la sua casa. Un’esigenza che la cooperativa sociale della Comunità Papa Giovanni XXIII, a Sorso (provincia di Sassari) ha sentito come sua: restaurare i locali del proprio centro diurno per dare una risposta, concreta e radicata nel territorio, alle persone con disabilità che troppo a lungo hanno sofferto l’isolamento e la solitudine durante il periodo del lockdown scattato a causa del coronavirus.

Come nasce l’iniziativa

Il Covid ci ha dato uno scossone generale e ci ha fatto capire che le cose non possono rimanere così come erano prima della pandemia, a partire dalla qualità dei rapporti umani, dei servizi offerti. E’ bene ripartire, ma rileggendo la propria esperienza alla luce dei vari eventi, nel rispetto dei valori – spiega a Interris.it Antonello Spanu, presidente della cooperativa San Damiano -. L’esigenza è quella di ripensarci nel territorio, essere sì dei professionisti che garantiscono servizi di qualità sull’inclusione per la disabilità. Prevalentemente, però, vorremmo porre l’accento sul lavoro da fare nel territorio perché non possiamo sostituirci alla responsabilità della comunità. Non dobbiamo chiuderci, dobbiamo rimettere le persone al centro e per ciascuno pensare un percorso personalizzato”.

La collaborazione con gli Universitari Costruttori

Alla riqualificazione degli spazi del centro diurno della cooperativa San Damiano collaborano anche gli Universitari Costruttori, giovani che hanno deciso di impiegare il loro tempo e le loro forze per allestire i nuovi locali. I giovani si alterneranno, a gruppi di 20, gratuitamente fino al prossimo 22 agosto. “Abbiamo conosciuto gli Universitari perché hanno operato diverse volte nelle case dell’Apg23. Abbiamo provato a contattarli e abbiamo proposto il nostro progetto. In diversi mesi sono venuti diverse volte per approfondire l’iniziativa e accertarsi della ‘bontà’ del progetto, ma anche della regolarità – racconta Antonello -. Questo con tutte le incognite derivanti dalla pandemia, dall’andamento dei contagi”.

L’intervento di riqualificazione in corso riguarda tutti gli spazi ora in uso all’attuale Centro Diurno socio educativo di via Tirso, con la ristrutturazione di un nuovo piano dell’edificio e l’apertura di un nuovo ingresso da via Castelsardo. Verrà creato un ulteriore nuovo centro, focalizzato in particolare sulla formazione lavorativa di persone con disabilità psichica, e che permetterà di raddoppiare la risposta.

Due alberi speciali

Per segnare questo cambiamento, un segno concreto di rinnovamento, venerdì 6 agosto, dopo la breve cerimonia alla presenza delle istituzioni verranno messi a dimora due nuovi alberi: uno dedicato al fondatore dell’Apg23, il Servo di Dio, don Oreste Benzi, e uno dedicato a Padre Mario Ciman, fondatore degli Universitari Costruttori, scomparso nel 2021, era solito visitare i campi nella prima settimana di lavori. “Ciro, il capo campo del secondo turno, ha stimolato questa iniziativa: piantare un albero per omaggiare padre Ciman. Non potevamo dimenticare don Oreste, quindi abbiamo scelto di mettere a dimora un albero nuovo in suo ricordo. Un gesto per sottolineare l’importanza di essere radicati nel territorio e cercare di rimuovere le cause che portano alle ingiustizie. La cooperativa, infatti, vuole ripartire, ma con la giusta attenzione: rimettere al centro le persone con disabilità. Dobbiamo esercitare tutta l’azione di cura necessaria, perché la società non è ancora matura per la vera inclusione”. 

La cooperativa San Damiano

La Cooperativa San Damiano della Comunità Papa Giovanni XXIII è una cooperativa sociale di tipo A che attualmente ospita 28 persone nel centro diurno e che offre assistenza educativa ed assistenziale ad una ventina di famiglie del territorio. Occupa 15 dipendenti e 6 giovani impegnati in progetti di servizio civile; 6 persone sono coinvolte nei progetti di agricoltura sociale; circa 40 persone all’anno sono coinvolte nei progetti di messa alla prova alternativi al carcere. “La nostra è una cooperativa che incarna la chiamata della condivisione. San Francesco fu chiamato a restaurare la casa del Signore: noi sappiamo che per farlo bisogna partire dalle membra più fragili – spiega Antonello – per questo promuoviamo servizi socio-educativi prevalentemente sulla disabilità”.

L’importanza del volontariato e delle cooperative sociali

In questo anno e mezzo, proprio a causa dell’isolamento causato dal lockdown imposto dall’aggravarsi della pandemia, si è riscoperta l’importanza del volontariato e delle cooperative sociali. “Sono un volano importante nel loro modo di fare impresa perché parallelamente coniugano l’essere e ‘l’esserci’ nella comunità dove affondano le radici – aggiunge -. Risvegliano molto il senso di cittadinanza attiva, l’interesse per l’altra persona. Questo concetto di impresa e appartenenza al territorio e alla comunità tesse quei legami che in qualche maniera con la pandemia si sono ‘sfilacciati‘, anche se come dice bene Papa Francesco, con il coronavirus abbiamo capito come tutti siamo connessi. E’ questo il Dna delle cooperative sociali“.

Come sostenere la cooperativa San Damiano

E’ possibile sostenere la cooperativa San Damiano nella sua opera di rinnovamento:

  • con un bonifico all’iban IT24C0101585070000000012541
  • con bollettino postale al cc IT15C0760117200001034829117

intestati a “Coop. Sociale San Damiano” con causale: nuovi servizi in favore delle persone con disabilità.