“Triste vedere bambini che non sanno fare il segno della croce”

C'è bisogno di un “briciolo di follia” nella predicazione, per trasmettere agli altri la fede in modo autentico e credibile. Questa è la testimonianza che attira le persone alla fede cristiana. Lo ha detto stamattina Papa Francesco, nell'omelia pronunciata nella Messa a Casa Santa Marta.

La pazzia della predicazione

Il Pontefice parte dalla seconda Lettera di san Paolo apostolo a Timòteo proposta dalla liturgia. E sottolinea che l'Apostolo di Tarso non addolcisce l'annuncio con mezze verità, ma lo fa con coraggio. Del resto – riflette Papa Bergoglio – la predicazione “non può essere tiepida”. Piuttosto, la predicazione è “uno schiaffo che ti commuove e ti porta avanti”.

“E Paolo stesso dice – prosegue il Papa -: 'La pazzia della predicazione'. E’ una pazzia, perché dire che Dio si è fatto uomo e poi è stato crocifisso e poi è risorto… Cosa hanno detto a Paolo gli abitanti di Atene? 'Ma, dopodomani ti sentiremo'. (…). Sempre nella predicazione della fede c'è un 'briciolo di follia'. E la tentazione è il falso buon senso, quella mediocrità: 'Ma, no, non scherziamo, non è per tanto…', la fede tiepida”.

Il valore della testimonianza

Il Santo Padre declina allora questo rischio all'attualità della vita di parrocchia, dove talvolta “l'aria” è “così viziata di chiacchiere, di calunnie”. Il Vescovo di Roma invita invece a fare testimonianza per suscitare curiosità: “'Guarda, questo mai sparla dell’altro; questo fa quell’opera di carità; questo quando c’è qualche malato va a visitarlo, perché  fa così?'. La curiosità: perché questa persona vive così? E con la testimonianza nasce la domanda del perché lì si trasmette la fede: perché ha fede, perché segue le tracce di Gesù”.

La fede trasmessa dalle donne

Una fede che si trasmette al femminile, perché la Chiesa è femminile, ha ricordato il Papa. Che ha raccontato un aneddoto di una suora, che viveva in Albania durante il comunismo, la quale battezzava di nascosto i bambini con l'acqua del fiume.

Questo ricordo lo ha portato a fare una riflessione sull'importanza della testimonianza delle donne. “Ma io vi dico, a me fa tristezza quando vedo i bambini che non sanno fare il segno della Croce e invece di fare bene il segno della Croce, sanno che devono fare qualcosa e fanno un disegno così… perché lì manca la mamma e la nonna che insegni loro questo. Quante volte penso alle cose che si insegnano per la preparazione al matrimonio, alla novella sposa, quella che sarà mamma: le si insegna che deve trasmettere la fede?”

Di qui, l'invito finale: “Chiediamo al Signore, conclude il Papa, che ci insegni come testimoni, come predicatori e anche alle donne, come madri, a trasmettere la fede”.