Sinodo sulla Sinodalità: ecco quali sono i 10 gruppi di studio

Papa Francesco ha annunciato la costituzione di dieci gruppi di studio al fine di approfondire le questioni cruciali della Chiesa in una prospettiva sinodale e missionaria

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Foto: Vatican News

Papa Francesco ha annunciato la costituzione di dieci gruppi di studio su altrettanti temi emersi dalla Prima sessione del Sinodo sulla Sinodalità lo scorso ottobre. L’obiettivo è quello di approfondire questioni dottrinali, pastorali ed etiche nella Chiesa in una prospettiva sinodale e missionaria.

Ogni gruppo di studio avrà il compito di esaminare dettagliatamente il proprio tema e proporre linee guida e raccomandazioni per affrontare le sfide e le opportunità nella Chiesa in modo sinodale e missionario. I gruppi, operativi fino a giugno 2025, sono coordinati dai Dicasteri competenti.

Dieci gruppi di studio per il Sinodo

Il grido dei poveri; la missione nel digitale; i ministeri (inclusa la riflessione sul posto e la partecipazione delle donne nella Chiesa e la ricerca sull’accesso delle stesse al diaconato); le relazioni con le Chiese orientali e quelle tra vescovi, vita consacrata e movimenti ecclesiali; la formazione dei sacerdoti; la figura e il ministero del vescovo; il ruolo dei nunzi; l’ecumenismo; le questioni dottrinali, pastorali ed etiche “controverse”, per chiarire meglio i «rapporti tra pastorale e morale». Il tutto analizzato in una prospettiva sinodale e missionaria. Su questi dieci temi, gli stessi emersi dalla Prima sessione del Sinodo sulla Sinodalità dell’ottobre 2023 e cristallizzati nella “Relazione di sintesi” votata quasi all’unanimità, saranno costituiti altrettanti Gruppi di studio che, in carica fino al giugno 2025, coordinati da Dicasteri competenti, ne approfondiranno sfumature, istanze, eventuali novità e “ripercussioni” teologiche o giuridiche e pastorali.

La decisione del Papa era stata annunciata con un chirografo il 16 febbraio scorso. È diventata effettiva giovedì 14 marzo, come Francesco stesso ha annunciato in una lettera al cardinale segretario generale del Sinodo, Mario Grech, firmata il 22 febbraio ma diffusa in concomitanza con la pubblicazione e la presentazione di due documenti da parte della Segreteria generale del Sinodo. Non solo quello sui gruppi di studio su questioni emerse nella fase precedente che saranno approfondite in collaborazione con i Dicasteri della Curia romana, ma anche un secondo su «Come essere Chiesa sinodale in missione?» che invece evidenzia le cinque prospettive da approfondire teologicamente in vista della Seconda sessione, in programma dal 2 al 27 ottobre prossimi.

I 10 temi pastorali nello specifico

Tornando ai temi sui quali si concentreranno i lavori dei diversi Gruppi di studio indicati dal primo dei due documenti, uno riguarda gli «Aspetti delle relazioni tra Chiese orientali cattoliche e Chiesa latina», al fine di una maggiore conoscenza e di dialogo tra i rispettivi membri in un contesto anche di crescente migrazione e di diaspora di comunità cristiane orientali. Il Gruppo sarà formato da teologi e canonisti orientali e latini, coordinato dalla Segreteria generale del Sinodo e dal Dicastero per le Chiese orientali, che — tra le altre cose — potranno anche istruire i dossier per istituire «un Consiglio dei Patriarchi e Arcivescovi Maggiori delle Chiese orientali cattoliche presso il Santo Padre» e studiare «l’adeguata rappresentanza» delle Chiese orientali cattoliche nella Curia romana.

2 – Secondo punto, «L’ascolto del grido dei poveri». Persone, cioè, accomunate dall’esperienza di essere vittima di emarginazione, esclusione, abuso od oppressione, «anche nella comunità cristiana». Per questa gente ricevere ascolto «è un’esperienza di affermazione e riconoscimento della propria dignità profondamente trasformativa», si legge nel documento. Per «approfondire come potenziare la capacità di ascolto della Chiesa, ai diversi livelli e soprattutto a quello locale, nei confronti delle diverse forme di povertà e marginalità», si istituisce quindi un apposito Gruppo coordinato dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale insieme alla Segreteria generale del Sinodo. Parteciperà anche il Dicastero per il Servizio della Carità e saranno coinvolte persone, progetti, organizzazioni e reti attive in tali ambiti.

3 – La missione nell’ambiente digitale, frontiera non priva di rischi ma «dimensione cruciale» della testimonianza della Chiesa nella cultura contemporanea, è l’altro tema per il quale è stato istituito un Gruppo di studio. Il focus è in particolare sui giovani (inclusi anche seminaristi e nuovi membri di ordini religiosi); l’obiettivo è di valutare e rilevare le «implicazioni a livello teologico, spirituale e canonico e identificare i requisiti a livello strutturale, organizzativo e istituzionale per svolgere la missione digitale». Il Gruppo sarà coordinato dal Dicastero per la Comunicazione e dalla Segreteria generale del Sinodo; saranno coinvolti anche i Dicasteri per la Cultura e l’Educazione e quello per l’Evangelizzazione. Le persone impegnate nell’iniziativa “La Chiesa ti ascolta” offriranno un contributo.

4 – Quarto tema è la revisione «in prospettiva sinodale missionaria» della Ratio Fundamentalis Institutionis Sacerdotalis, il documento del 2016 dell’allora Congregazione per il Clero sul dono della vocazione presbiterale. Seminari e percorsi formativi, il loro collegamento alla vita quotidiana, il patrimonio liturgico, teologico, spirituale e disciplinare, il raccordo tra i cammini formativi al ministero ordinato con quelli proposti per altre figure ministeriali, sono le tracce sulle quali lavorerà il Gruppo di studio coordinato dal Dicastero per il Clero e la partecipazione dei Dicasteri per l’Evangelizzazione; per le Chiese Orientali; per Laici, Famiglia e Vita; per gli Istituti di Vita Consacrata; per la Cultura e l’Educazione. Considerando l’importanza dell’argomento si richiede «una riflessione congiunta a livello interdicasteriale».

L’accesso delle donne al diaconato

5 – Un Gruppo di studio si concentrerà invece su «Alcune questioni teologiche e canonistiche intorno a specifiche forme ministeriali», tema che abbraccia anche il compito di proseguire «la ricerca teologica e pastorale sull’accesso delle donne al diaconato». Centrale qui la riflessione sulla reale partecipazione dei laici, sulle relazioni tra diverse forme di ministerialità ecclesiale, le funzioni e i servizi ecclesiali che non richiedono il sacramento dell’Ordine, i problemi derivanti di un’errata concezione dell’autorità ecclesiale. Non mancherà dunque la riflessione sul «posto delle donne nella Chiesa e la loro partecipazione ai processi decisionali e alla guida delle comunità».

In tale contesto viene posta la questione sull’eventuale accesso delle donne al diaconato: «A questo Gruppo è affidato il compito di proseguire la ricerca teologica e pastorale sull’accesso delle donne al diaconato, giovandosi dei risultati delle commissioni appositamente istituite dal Santo Padre», spiega il documento. Avrà anche lo scopo di rispondere al desiderio dell’Assemblea sinodale di «un maggiore riconoscimento e valorizzazione del contributo delle donne e di una crescita delle responsabilità pastorali loro affidate in tutte le aree della vita e della missione della Chiesa». Lo studio di queste tematiche è affidato al Dicastero per la Dottrina della Fede, in dialogo con i Dicasteri competenti.

6 – Un altro tema sarà «La revisione, in prospettiva sinodale e missionaria, dei documenti sulle relazioni fra Vescovi, Vita consacrata, Aggregazioni ecclesiali». Nell’assemblea di ottobre si parlava di riconoscere l’apporto di tali realtà allo sviluppo della vita sinodale della Chiesa e si chiedeva di approfondire in che modo i rapporti tra pastori, consacrati, membri di movimenti e nuove comunità «possano meglio articolarsi e porsi insieme a servizio della comunione e missione». Su tali filoni si snoderà il lavoro del Gruppo di studio affidato ai Dicasteri per i Vescovi, per gli Istituti di Vita Consacrata, per l’Evangelizzazione, per i Laici, la Famiglia e la Vita. Coinvolti anche organismi internazionali come Uisg e Usg (le Unioni internazionali delle Superiore e dei Superiori generali) e di diverse aggregazioni ecclesiali.

Il ruolo dei vescovi

7 – In prospettiva sinodale missionaria si studieranno poi «Alcuni aspetti della figura e del ministero del Vescovo». Tutti argomenti centrali, questi, nella sessione di ottobre ma già prima nell’Instrumentum laboris. L’esame di tali tematiche sarà oggetto anche della Sessione di ottobre 2024; perciò si è deciso di istituire due Gruppi di studio: il primo, coordinato dal Dicastero dei Vescovi e dalla Segreteria generale del Sinodo, con il coinvolgimento dei Dicasteri per l’Evangelizzazione e per le Chiese Orientali, affronterà questioni come i criteri di selezione dei candidati all’Episcopato; il coinvolgimento delle Chiese locali e del popolo di Dio nei processi di scelta, il servizio dei nunzi, la natura e lo svolgimento delle visite «ad limina». Il secondo Gruppo sarà coordinato invece dal Dicastero per i Testi Legislativi, con la partecipazione dei Dicasteri per i Vescovi e per l’Evangelizzazione, e approfondirà la funzione giudiziale del vescovo, già sollevata dal motu proprio Vos estis lux mundi sugli abusi, cercando di «conciliare in alcuni casi il ruolo di padre e quello di giudice».

8 – Il ruolo dei Rappresentanti pontifici in prospettiva sinodale missionaria: questo l’altro tema che affronterà il Gruppo di studio «imperniato sul coordinamento» da parte della Segreteria di Stato e della Segreteria generale del Sinodo, con il coinvolgimento dei Dicasteri per i Vescovi e per l’Evangelizzazione. Saranno coinvolti anche alcuni rappresentanti delle Chiese locali e dei loro episcopati. Esamineranno, tra le altre cose, l’operato dei Rappresentanti pontifici da parte delle Chiese locali dei Paesi dove svolgono la loro missione, così da perfezionarne il servizio, e anche le modalità per consolidare i legami di comunione tra le Chiese locali e il Successore di Pietro, per permettergli di conoscere, in modo più sicuro, le loro necessità e aspirazioni.

9 – Un Gruppo di studio, ancora, coordinerà il lavoro su «Criteri teologici e metodologie sinodali per un discernimento condiviso di questioni dottrinali, pastorali ed etiche controverse». Si tratta, cioè, di rileggere «le categorie tradizionali dell’antropologia, della soteriologia e dell’etica teologica in vista di chiarire meglio i rapporti tra carità e verità, nella fedeltà alla vita e all’insegnamento di Gesù, e di conseguenza anche tra pastorale e dottrina (morale)». Tematiche di grande “autorevolezza”, motivo per il quale la “regia” del Gruppo è affidata — unico caso — al prefetto del Dicastero della Dottrina della Fede e al segretario della Commissione Teologica Internazionale, rispettivamente il cardinale Victor Manuel Fernández e monsignor Pero Coda. La Pontificia Accademia per la Vita è invitata a fornire il proprio contributo. «In questo ambito — sottolinea il documento — forse ancora più che in altri, si avverte l’urgenza di procedere verso una maggiore collaborazione tra gli Enti che, pur a diverso titolo, parlano a nome della Santa Sede in vista di una maggior coralità nelle loro prese di posizioni. Le dissonanze, e ancora di più le contrapposizioni, rischiano infatti di favorire la divisione e il disorientamento più che il confronto e la riflessione. Un approccio sinodale punta non all’omogeneità, ma all’armonia».

10 – Ultimo punto, «La recezione dei frutti del cammino ecumenico nelle prassi ecclesiali». Si approfondirà a livello teologico, canonico e pastorale la questione dell’ospitalità eucaristica; l’esperienza di coppie e famiglie interconfessionali; il fenomeno delle comunità “non denominazionali” e dei movimenti di “risveglio” carismatici/pentecostali. Se ne occuperà il Gruppo di studio coordinato da Segreteria generale del Sinodo e Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.

Da: L’Osservatore Romano