Settimana Santa in Austria: ecco le regole dei vescovi

Austria: Conferenza episcopale, norme per le celebrazioni liturgiche nella Settimana Santa. Con l'obbligo di indossare la mascherina Ffp2

Santa

Pasqua sicura in pandemia. Ecco le regole dei vescovi per la settimana santa in Austria. La Conferenza episcopale austriaca (Öbk) ha pubblicato il regolamento per le celebrazioni e le liturgie pasquali. Tenendo presente le restrizioni ancora attive per l’emergenza Covid.

Il confine italiano con l’Austria

Le misure anti-Covid dei vescovi

Una  regolamentazione che arriva dopo il blocco completo delle celebrazioni pubbliche nel 2020. “Le celebrazioni della Settimana Santa e della Pasqua- osservano i vescovi austriaci- sono soggette alle condizioni del quadro attualmente vigente in Austria“.

Vescovi
La statua di Santa Corona nella Cattedrale di Wechsel, in Austria – Foto © Wikipedia

Obbligo di indossare la mascherina Ffp2

Il regolamento per le celebrazioni durante la Settimana Santa e la Pasqua riprende in toto i requisiti vaticani. Ribaditi dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti il 17 febbraio. Le funzioni religiose sono possibili rispettando il requisito della mascherina Ffp2. E osservando la distanza minima di due metri. Salvo per i membri di uno stesso nucleo familiare. Ciò vale anche per le processioni della Domenica delle Palme e di Pasqua, per le quali è raccomandato l’uso continuo delle mascherine Ffp2. È anche possibile progettare la liturgia delle Palme interamente all’aperto. I vescovi austriaci prescrivono che sia abbandonata ancora una volta la lavanda dei piedi. E che sia evitata la processione al Sancta Sanctorum con il popolo.vescovi

Inchino alla Croce

La consueta venerazione della croce del Venerdì Santo deve limitarsi a inchinarsi o accovacciarsi. Toccare la croce, come è comune in molti luoghi, non è consentito.
Inoltre, i vescovi raccomandano di fare in occasione dell’adorazione della Croce la richiesta di intercessione per tutte le persone gravemente ammalate di coronavirus. Nonché per tutti coloro che curano e proteggono queste persone . E che “si impegnano a superare la pandemia in un’ampia varietà di aree di vita”.