Rapporto Migrantes: “Il Mediterraneo resta mare di morte”

Il Report Diritto d'asilo 2022 "Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati" della Fondazione Migrantes (Editrice Tau)

Oggi, martedì 13 dicembre 2022 dalle ore 9.30 presso l’Aula Magna della Pontificia Università Gregoriana (Piazza della Pilotta 4 – Roma), si è tenuta la presentazione del Report Diritto d’asilo 2022 “Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati” della Fondazione Migrantes (Editrice Tau).

Sono intervenuti: il Rettore della Pontificia Università Gregoriana, don P. Mark Andrew Lewis SJ, il presidente della Conferenza Episcopale Iitaliana, card. Matteo Zuppi, il presidente della CEMi e della Fondazione Migrantes, mons. Gian Carlo Perego, le curatrici del volume, Mariacristina Molfetta e Chiara Marchetti, e alcuni degli autori: Syed Hasna​in, Gianfranco Schiavone, Duccio Facchini. Ha moderato Alessandra Ciurlo, docente della Facoltà di Scienze Sociali della Pontificia Università Gregoriana.

Rapporto Migrantes: “Il Mediterraneo resta mare di morte”

“Verso la fine di ottobre 2022 la stima (minima) dei rifugiati e migranti morti e dispersi nel Mediterraneo è poco inferiore alle 1.800 unità. Ancora una volta a pagare il tributo più pesante sono coloro che tentano la traversata del Mediterraneo centrale, sulla rotta che porta verso l’Italia e Malta, dove si sono contati 1.295 morti e dispersi, contro i 172 del settore occidentale e i 295 di quello orientale.

In quest’ultimo alcuni gravi incidenti negli ultimi mesi hanno già portato il valore provvisorio del ’22 quasi al triplo di quello totale del 2021 (“solo” 111 fra morti e dispersi). Il 2021, invece, aveva visto crescere le vittime rispetto all’anno precedente in tutti e tre i settori, con un tragico + 57% nel Mediterraneo centrale”. Lo afferma il Rapporto 2022 sul Diritto di asilo promosso dalla Fondazione Migrantes e presentato oggi.

“Il 2021 – si legge pure – vanta anche il triste “record” del numero di migranti e rifugiati intercettati dalla cosiddetta ‘Guardia costiera’ libica e ricondotti (o meglio deportati) in un sistema organizzato di miseria, arbitrio, vessazioni, taglieggiamenti e violenze: 32.400 persone contro le 11.900 del 2020. A partire dal 2017, anno del ‘memorandum Roma-Tripoli’, i ‘deportati di Libia’ sono ormai 104.500 e a partire dal 2016, 118 mila”.

La stima globale dei rifugiati con necessità di reinsediamento (resettlement) da precari Paesi di primo asilo, spiega anche il Rapporto, “nel 2023 supera i due milioni di persone (+ 36% rispetto al 2022). La stima globale dei rifugiati con necessità di resettlement nel 2021 era pari a 1.445.000 persone. Nell’anno ne sono stati effettivamente reinsediati in tutto il mondo 57.500, il 4% scarso”.

“Nel 2021 – si legge anche – il Paese che ha effettuato più trasferimenti “Dublino” di richiedenti asilo è la Francia (3.145), seguita dalla Germania. Quest’ultima è stata invece il principale Paese ricevente (4.274 richiedenti ricevuti), seguita dall’Italia (1.525 secondo Eurostat e 1.468 secondo il Viminale)”.

Fonte: Ansa