Aggiunge il patriarca :“Più che di filosofie o etiche a cui fatichiamo a dare fondamenti condivisi. Abbiamo bisogno di tornare a fissare lo sguardo su una persona. il Signore Gesù, il Santissimo Redentore. È Lui la sintesi e la testimonianza eterna dell’amore di Dio per l’umanità. E’ Lui la possibilità credibile e affidabile, per gli uomini e le donne di oggi, di ritrovare un significato pieno e bello per la vita e la storia. Sapendole ‘leggere’ ed assumendole fino in fondo. Ma, nello stesso tempo, andando oltre la dimensione storica che non ci appaga e soddisfa proprio perché finita”.

Speranza cristiana

Bisogna, secondo il patriarca, che “la speranza cristiana sia risorsa reale nella nostra vita. Così da permetterci di stare nella storia come persone salvate. Come persone redente in Gesù”. Al termine della celebrazione il patriarca Moraglia ha impartito la benedizione eucaristica alla città. Come è tradizione, dalla sommità della scalinata della basilica del Redentore.