Papa Francesco: “Non c’è stata censura durante il Sinodo”

Dopo aver concluso il ciclo di catechesi sulla Chiesa, il nuovo tema che verrà affrontato è la famiglia. Papa Francesco inizia così la sua udienza di oggi a Piazza San Pietro, annunciando quello che sarà il fulcro delle sue catechesi pubbliche. E lo fa ponendo l’accento in particolar modo sull’Assemblea sinodale dello scorso mese di ottobre che come tema aveva proprio “Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto della nuova evangelizzazione”. “Durante il Sinodo i media hanno fatto il loro lavoro – c’era molta attesa, molta attenzione – e li ringraziamo perché lo hanno fatto anche con abbondanza. Tante notizie, tante! Questo è stato possibile grazie alla Sala Stampa, che ogni giorno ha fatto un briefing. – ha ricordato il Pontefice – Ma spesso la visione dei media era un po’ nello stile delle cronache sportive, o politiche: si parlava spesso di due squadre, pro e contro, conservatori e progressisti, eccetera. Oggi vorrei raccontare quello che è stato il Sinodo”.

Il Santo Padre racconta di aver chiesto ai Padri sinodali di mettersi in ascolto con umiltà e di parlare con franchezza e coraggio, e ribadisce che durante il Sinodo “non c’è stata censura previa, non c’è stata. Sempre, quando si cerca la volontà di Dio, in un’assemblea sinodale, ci sono diversi punti di vista e c’è la discussione e quello non è una cosa brutta! Sempre che si faccia con umiltà e con animo di servizio all’assemblea dei fratelli. Ma, sarebbe stata una cosa cattiva, eh!, la censura previa. No, no, ognuno doveva dire quello che pensava”. Francesco ha anche parlato della tanto discussa relazione iniziale del cardinale Erdö, così tanto discussa e tanto presa di mira dai media, ricordando che alla base di essa c’era lo “Strumento di lavoro”.

“Nessun intervento – ha sottolineato il Papa argentino – ha messo in discussione le verità fondamentali del Sacramento del Matrimonio, nessun intervento, cioè: l’indissolubilità, l’unità, la fedeltà e l’apertura alla vita. Questo non è stato toccato”. Inoltre Francesco ha spiegato alcuni passaggi del Sinodo, da come si è passati dalla relazione sinodale alla discussione dei gruppi – divisi per lingua perché “così si parla meglio” – fino ad arrivare alla commissione che ha esaminato tutte i documenti prodotti dai Padri sinodali per poi arrivare alla stesura della relazione finale.

“Questo è stato lo svolgimento dell’Assemblea sinodale. Alcuni di voi possono chiedermi: ‘Ma, padre, hanno litigato i Padri?’. Ma, non so se litigato, ma che hanno parlato forte, sì, davvero, eh! – ha ammesso il Papa – E questa è la libertà, è proprio la libertà che c’è nella Chiesa. Tutto è avvenuto “cum Petro et sub Petro”, cioè con la presenza del Papa, che è garanzia per tutti di libertà e di fiducia, e garanzia dell’ortodossia. E alla fine con un mio intervento ho dato una lettura sintetica dell’esperienza sinodale”. Alla conclusione dell’udienza il Papa ha sottolineato che sono tre i principali documenti prodotti durante il Sinodo dei Vescovi: il messaggio finale, la relazione finale e il discorso fatto da lui stesso. La relazione finale – che è stata pubblicata ieri, verrà ora inviata alle Conferenze Episcopali per discuterla in preparazione della prossima Assemblea ordinaria del 2015.

Il Santo Padre ha inoltre sottolineato che il Sinodo non è un Parlamento, si vengono ascoltati i vari rappresentanti delle chiese, ma è “uno spazio protetto affinché lo Spirito Santo possa operare; non c’è stato scontro tra fazioni come in Parlamento, ma un confronto tra i Vescovi, questo è il Sinodo. Lo affidiamo alla protezione della Vergine nostra Madre”. “Vi chiedo di accompagnare questo percorso sinodale fino al prossimo Sinodo con la preghiera. – ha chiesto Papa Francesco in conclusione del suo discorso – Che il Signore ci illumini, ci faccia andare verso la maturità di quello che dobbiamo dire a tutte le Chiese come Sinodo. E su questo è importante la vostra preghiera. Grazie”.