Papa, appello per lo Sri Lanka: “Rispettare i diritti di tutti”

Nell'Angelus, il Santo Padre conferma la sua prossima partenza per il Canada: "Un pellegrinaggio penitenziale per contribuire al cammino di riconciliazione"

Papa Francesco Angleus
Foto © VaticanMedia

“Esprimo nuovamente la mia vicinanza al popolo dello Sri Lanka”. Papa Francesco lancia un nuovo appello per la popolazione dell’isola asiatica, sconvolta da un’ondata di proteste per la gravissima crisi economica che sta attraversando il Paese. “Cari fratelli e sorelle, mi unisco a voi nella preghiera ed esorto tutte le parti a cercare una soluzione pacifica alla presente crisi, a favore, in particolare, dei più poveri, rispettando i diritti di tutti. Mi associo ai capi religiosi nell’implorare tutti di astenersi da ogni forma di violenza e di avviare un processo di dialogo per il bene comune”.

Da pellegrino in Canada

Il Santo Padre, al termine dell’Angelus, conferma anche la sua partenza per il Canada dove, “purtroppo, molti cristiani, compresi alcuni membri di istituti religiosi, hanno contribuito alle politiche di assimilazione culturale che, in passato, hanno gravemente danneggiato, in diversi modi, le comunità native”. Per questo, ha ricordato, “recentemente ho ricevuto in Vaticano alcuni gruppi, rappresentanti dei popoli indigeni, ai quali ho manifestato il mio dolore e la mia solidarietà per il male che hanno subito”. Il pellegrinaggio in Canada sarà “penitenziale, che spero, con la grazia di Dio, possa contribuire al cammino di guarigione e riconciliazione intrapreso già”.

L’Angelus del Papa

Nella sua riflessione sulla lettura evangelica odierna, il Papa ha invitato i fedeli a guardare con attenzione al “vivace quadretto domestico con Marta e Maria, due sorelle che offrono ospitalità a Gesù nella loro casa”. La prima delle quali “si rivolge al Maestro e gli chiede di dire a Maria che l’aiuti”. Una lamentela alla quale Gesù: “Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una sola cosa c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta”. Una risposta sorprendente ma “Gesù molte volte ribalta il nostro modo di pensare“. E fa lo stesso in merito alla “filosofia” di Marta, incentrata sul “prima il dovere e poi il piacere”. L’ospitalità, infatti, “non è fatta di belle parole, ma esige che si metta mano ai fornelli, che ci si dia da fare in tutto ciò che occorre perché l’ospite possa sentirsi ben accolto”. Gesù però, vuol far capire a Marta che “c’è un ordine di priorità nuovo, diverso da quello che fino ad allora aveva seguito. Maria ha intuito che c’è una ‘parte migliore’ a cui va dato il primo posto”.

Fermarsi e meditare

La parola di Gesù, ricorda Papa Francesco, “non è astratta. È un insegnamento che tocca e plasma la vita, la cambia, la libera dalle opacità del male, appaga e infonde una gioia che non passa”. Chiaramente, “questo non toglie nulla al valore dell’impegno pratico, però esso non deve precedere, ma sgorgare dall’ascolto della parola di Gesù, dev’essere animato dal suo Spirito”. Il Santo Padre invita ad approfittare di questo tempo “per fermarci e metterci in ascolto di Gesù. Oggi si fa sempre più fatica a trovare momenti liberi per meditare. Per tante persone i ritmi di lavoro sono frenetici, logoranti. Il periodo estivo può essere prezioso anche per aprire il Vangelo e leggerlo lentamente, senza fretta, un passo ogni giorno, un piccolo passo del Vangelo. E questo fa entrare in questa dinamica di Gesù”.