Mons. Galantino: urgente “rieducare i giovani alla relazione”

Per monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, l’ ambito relazionale è la dimensione che più oggi fa soffrire i giovani e in particolare gli adolescenti:  nella prefazione del libro di monsignor Mariano Crociata, “Seminare futuro”, evidenzia che “è indispensabile quel sistema, quell ’intreccio complesso di relazioni dove tutti, ciascuno per la sua parte, concorre all’ educazione dei figli, di ogni figlio, accompagnandone la crescita”. Ed è “proprio nel crollo di questa capacità di mettersi in relazione gli uni con gli altri, e dunque in questa che si può definire una vera e propria paralisi relazionale, che la crisi affonda le sue radici”.

“La generazione che sta crescendo oggi – continua Galantino-  ossia gli adolescenti, così radicalmente diversi da quelli che li hanno immediatamente preceduti da essersi guadagnati una categorizzazione a sé, quali ‘nativi digitali’, ci appare nel suo insieme ancora più inavvicinabile, indecifrabile, impermeabile a stimoli che non siano autogenerati, in uno scambio relazionale che sembra aver perso ogni dimensione verticale per svilupparsi nella sola dimensione orizzontale”.  L’urgenza di “rieducare i giovani alle relazioni” può percepirla solo chi è spinto dalla speranza che anima la Chiesa e i cristiani, chiamati a porsi in rapporto con la cultura e le scienze, ovvero il mondo in cui siamo, suscitando responsabilità e passione , valorizzando e non scartando tutto ciò che si incontra di buono e di vero.

Per compire ciò è necessario “incarnarsi”  nel loro mondo, con i loro tempi e le loro nuove modalità per giungere al cuore di essi, dove albergano le domande di senso, che nonostante le apparenze  sembrerebbero dire il contrario, continuano sempre a porsi.  “Ci vuole passione, per questo – conclude il segretario generale della Cei -, attenzione, tempo, pazienza e dedizione, perché ogni domanda anche inespressa che resti senza risposta contribuisce a rendere il fossato dell’ emergenza sempre un po’ di più profondo”.