Tra due mondi: la missione di frontiera degli Scalabriniani in Messico

I missionari scalabriniani inaugurano un centro educativo per rifugiati e migranti a Tijuana

Messico
In this aerial view a Border Patrol unit remains next to a section of the US-Mexico border fence as it ends -Mexico on the left side and the United States on the right - at El Nido de las Aguilas, eastern Tijuana, Baja California state on, on March 26, 2019. - A Democrat-led congressional committee challenged Tuesday the Pentagon's plan to divert $1 billion to support President Donald Trump's plan to build a wall on the US-Mexico border. Less than one day after acting Pentagon chief Patrick Shanahan authorized moving the $1 billion from existing Defense Department projects to border construction, the House Armed Services Committee said this move was not permitted. (Photo by Guillermo Arias / AFP)

Messico, in missione alla frontiera tra sud e nord del mondo. “In questo nuovo spazio molte famiglie e adulti saranno in grado di realizzare i loro obiettivi. Sogni e progetti di vita. Sarà un luogo sicuro in cui continueremo una lotta iniziata più di 130 anni fa per la nostra congregazione. E cioè proteggere il migrante”.  Padre Patrick Murphy, missionario scalabriniano, dirige la Casa del migrante di Tijuana. Dove è stata inaugurata una nuova area del Centro di formazione per i migranti (Cesfom).Messico

Progetto in Messico

Il progetto è promosso in collaborazione con l’Alto Commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr). E mira ad aiutare le persone in situazione di mobilità. Affinché  raggiungano i propri obiettivi. Lavorativi. Personali. Familiari. E a favorire il loro inserimento sociale. “Il Centro- spiega a Fides padre Patrick- fornirà l’accesso agli studi con riconoscimento ufficiale. Ciò consentirà la crescita personale di ogni studente e faciliteranno anche successivamente il loro inserimento lavorativo”.Messico

Corsi gratuiti

Dal 2018 il Cesfom ha ospitato più di 35 corsi gratuiti. A beneficio di più di mille persone. “Grazie alla nuova struttura- sottolinea il religioso all’agenzia missionaria vaticana- saremo in grado di potenziare il nostro servizio. Raggiungendo un numero maggiore di migranti adulti. Rifugiati. Deportati. E sfollati interni che arrivano in città”. Il nuovo edificio, infatti, si articola su tre livelli. E comprende un’area servizi e di consulenza. Due laboratori professionali per corsi commerciali. Due grandi aule. Oltre a un’aula polivalente e delle aree ricreative. “Sono previsti l’insegnamento dello spagnolo, l’inglese, l’informatica. E un corso di alfabetizzazione- evidenzia padre Murphy- Inoltre corsi di avviamento professionale in vari campi. Come per i mestieri di fabbro, elettricista, carrozziere e giardiniere”.

Integrazione

Per agevolare l’integrazione dei nuovi arrivati saranno creati dei gruppi misti. Composti dai migranti e rifugiati recenti. E membri della comunità di Tijuana. “Questo progetto– conclude il missionario- intende salvaguardare il diritto al benessere dei rifugiati. E dei richiedenti asilo. Avvantaggiando la popolazione locale. Promuovendo al contempo l’integrazione. E la convivenza pacifica”.