Ondata di violenza politica in Messico. Sos dei vescovi

"Non possiamo accettare la violenza come stile di vita": aumentano omicidi e violenze contro i candidati

Messico

In Messico il legame tra politica e Chiesa è “molto delicato”. I rapporti Chiesa-Stato hanno provocato almeno due grandi guerre interne. Ma la Chiesa insiste nel denunciare il modo sbagliato di fare politica. Quello cioè che segue solo gli interessi personali. O ancora peggio, rende complici i cittadini di azioni politiche molto discusse. Come permettere l’infiltrazione del crimine organizzato.Messico

Messico alle urne

Domenica 6 giugno, riferisce Fides, più di 90 milioni di messicani rinnoveranno completamente la Camera dei Deputati. E 30 parlamenti locali. Oltre ad eleggere 15 governatorati e 1.900 consigli comunali. Per questo sono state definite come le più grandi elezioni nella storia del Paese. I vescovi, riferisce Fides, sono consapevoli dell’importanza di questo evento. E invitano la comunità nazionale a fare l’opzione migliore. E a partecipare al voto. Con responsabilità. Impegnandosi a costruire il futuro del paese latinoamericano.

Escalation di violenza

“Il Messico non può accettare la violenza come stile di vita“, sottolinea l’arcidiocesi di Mexico. Invitando i cittadini a scegliere il 6 giugno la migliore proposta politica. Per contribuire a ricostruire il tessuto sociale. L’arcidiocesi segnala che il Messico affronta il secondo anno elettorale più violento della sua storia. Ricordando le precedenti consultazioni del 2018. Con l’avvicinarsi delle elezioni del 6 giugno, aumenta il numero di omicidi e minacce. Contro i candidati alle cariche elettive. Un’escalation di violenza. Per mano sia del crimine organizzato. Sia degli avversari politici. Negli ultimi due mesi sono stati segnalati 234 casi di minacce o aggressioni contro i candidati. 12 dei quali sono stati assassinati. Inoltre, da settembre 2020 a maggio 2021, 79 politici sono stati assassinati. 33 dei quali durante il periodo della campagna elettorale.