Gmg antidoto al disinteresse. Il mandato del Papa ai giovani

La Giornata Mondiale della Gioventù ha due simboli che la accompagnano e la rappresentano: la Croce del Pellegrino (3 metri e 80 centimetri di altezza) e l'icona della Madonna Salus Populi Romani (introdotta dal 2003 da Karol Wojtyla come simbolo della presenza di Maria tra i giovani)

Gmg

Gmg contro l’indifferenza. Si svolge ogni anno a livello diocesano nel periodo della Domenica delle Palme e, dal 2021, nella Domenica di Cristo Re. Ogni due, tre o quattro anni si svolge come un incontro internazionale, in una città scelta dal Papa. Sempre con la sua presenza. Riunisce migliaia di giovani per celebrare la fede e l’appartenenza alla Chiesa. Fin dalla prima edizione, avvenuta nella città di Roma nel 1986, la Giornata Mondiale della Gioventù si è rivelata un laboratorio di fede, un luogo di nascita di vocazioni al matrimonio e alla vita consacrata e uno strumento di evangelizzazione e trasformazione della Chiesa. Intende offrire a tutti i partecipanti un’esperienza della Chiesa universale, favorendo un incontro personale con Gesù Cristo. E’ un nuovo slancio alla fede, alla speranza e alla carità dell’intera comunità del Paese ospitante. Con i giovani protagonisti, la Giornata Mondiale della Gioventù cerca anche di promuovere la pace, l’unità e la fraternità tra i popoli e le nazioni di tutto il mondo. La Giornata Mondiale della Gioventù ha due simboli che la accompagnano e la rappresentano. La Croce del Pellegrino (3 metri e 80 centimetri di altezza) e l’icona della Madonna Salus Populi Romani. Introdotta dal 2003 da Karol Wojtyla come simbolo della presenza di Maria tra i giovani. Nei mesi che precedono ogni Gmg, i simboli svolgono un pellegrinaggio per annunciare il Vangelo. E accompagnare i giovani, in modo speciale, nelle realtà in cui vivono. Gmg

Contro l’indifferenza

“Le Giornate Mondiali della Gioventù sono state un antidoto al ‘balconear’. All’anestesia che fa preferire il divano. Al disinteresse. Hanno coinvolto, mosso, smosso, sfidato generazioni di donne e di uomini“, scrive Papa Francesco nella prefazione al libro della giornalista portoghese Aura Miguel “Un lungo cammino verso Lisbona”. Nella prefazione Francesco sottolinea come “i cosiddetti nativi digitali, i ragazzi del nostro tempo, rischiano quotidianamente di auto-isolarsi. Di vivere nell’ambiente virtuale gran parte della loro esistenza. Finendo preda di un mercato aggressivo che induce falsi bisogni. Con la pandemia del Covid e l’esperienza dei lockdown, questi rischi sono ulteriormente aumentati. L’uscire di casa, partire con i compagni di viaggio, vivere esperienze forti di ascolto e di preghiera unite a momenti di festa, e farlo insieme, rende questi momenti preziosi per la vita di ognuno“. Le Gmg, scrive ancora il Papa, “sono state e continuano ad essere momenti forti per l’esperienza di tanti ragazzi, di tanti giovani. E l’ispirazione iniziale che mosse il nostro amato Papa Wojtyla non è venuta meno. Anzi, il cambiamento d’epoca che più o meno consciamente stiamo vivendo rappresenta una sfida anche e soprattutto per le giovani generazioni“.