Francesco, supplica per la pace: “La guerra cancella il futuro”

Il Santo Padre affida l'umanità a Maria "in quest'ora buia", nella quale il mondo, segnato dai conflitti, "ha preferito Caino ad Abele".

Papa Francesco preghiera per la pace

“Volgi il tuo sguardo di misericordia sulla famiglia umana, che ha smarrito la via della pace, che ha preferito Caino ad Abele e, perdendo il senso della fraternità, non ritrova l’atmosfera di casa”. È un’invocazione del cuore quella che Papa Francesco, a nome dell’umanità, rivolge a Maria. A colei che conosce “le nostre fatiche e le nostre ferite”, che “soffre con noi e per noi” nel vedere i suoi figli “provati dai conflitti, angosciati dalle guerre che dilaniano il mondo”. Una supplica che giunge in “un’ora buia”, nella quale affidiamo al cuore di Maria che, anche nei momenti più difficili, ha “confidato in Dio”, rispondendo “all’apprensione con la cura, al timore con l’amore, all’angoscia con l’offerta”. Perché c’è un mondo che combatte e si combatte, dimenticando che è nella fraternità e nel sostegno reciproco che si forgia il futuro dell’umanità. E Francesco lo ricorda, chiedendo a Maria di intercedere “per il nostro mondo in pericolo e in subbuglio” e per “ripudiare la follia della guerra, che semina morte e cancella il futuro“.

Preghiera per la conversione

C’è un richiamo agli uomini, nella preghiera del Papa. In particolare ai nostri bisogni e a quegli “interessi mondani” che ci ha reso sordi all’invito della Madre alla preghiera e alla penitenza. “Prendici per mano, guidaci alla conversione, fa che rimettiamo Dio al primo posto. Aiutaci a custodire l’unità nella Chiesa e ad essere artigiani di comunione nel mondo”. Non solo penitenti ma anche responsabili, per la pace e per la riedificazione del genere umano: “Invochiamo misericordia, Madre di misericordia; pace, Regina della pace! Scuoti l’animo di chi è intrappolato dall’odio, converti chi alimenta e fomenta conflitti”. A Maria, ha concluso Francesco, “affidiamo e consacriamo le nostre vite, ogni fibra del nostro essere, quello che abbiamo e siamo, per sempre”. E anche la Chiesa, “testimoniando al mondo l’amore di Gesù, sia segno di concordia e strumento di pace”.