Francesco Al Consiglio d’Europa: “Per costruire la pace bisogna allontanare la paura dell’altro”

Dopo l’intervento davanti al Parlamento Europeo papa Francesco ha rivolto un accorato discorso anche al Consiglio d’Europa. Si tratta dell’organo (extra Ue) che vigila sul rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali nei Paesi membri (47 rispetto ai 28 dell’Unione Europea). “La via privilegiata per la pace, per evitare che quanto accaduto nelle due guerre mondiali del secolo scorso si ripeta – ha detto il Pontefice – è riconoscere nell’altro non un nemico da combattere, ma un fratello da accogliere”. Il vescovo di Roma ha aggiunto che “per conquistare il bene della pace occorre anzitutto educare ad essa, allontanando una cultura del conflitto che mira alla paura dell’altro, all’emarginazione di chi pensa o vive in maniera differente”. Secondo il Santo Padre la pace è provata anche dal “terrorismo religioso e internazionale, che nutre profondo disprezzo per la vita umana e miete in modo indiscriminato vittime innocenti. Tale fenomeno e’ purtroppo foraggiato da un traffico di armi molto spesso indisturbato”. Ma la pace, per il Successore di Pietro, “E’ violata anche dal traffico degli esseri umani – ha continuato – che e’ la nuova schiavitù del nostro tempo e che trasforma le persone in merce di scambio, privando le vittime di ogni dignità. Non di rado notiamo poi come tali fenomeni siano legati tra loro”.

Per camminare verso il futuro, ha sottolineato Bergoglio “serve il passato, necessitano radici profonde, e serve anche il coraggio di non nascondersi davanti al presente e alle sue sfide. Servono memoria, coraggio, sana e umana utopia”. Duro attacco nei confronti dell’individualismo imperante nella nostra società, che porta “ad essere sostanzialmente incuranti degli altri e a favorire quella globalizzazione dell’indifferenza che nasce dall’egoismo, frutto di una concezione dell’uomo incapace di accogliere la verità e di vivere un’autentica dimensione sociale”. Due sono, per Francesco, le sfide che interessano l’Europa in questo momento: quella della multipolarità e quella della trasversalità. “Le tensioni – ha evidenziato – tanto quelle che costruiscono quanto quelle che disgregano, si verificano tra molteplici poli culturali, religiosi e politici. L’Europa oggi affronta la sfida di globalizzare in modo originale questa multipolarità”.

Il Papa ha anche ribadito l’importanza di affrontare i “temi legati alla tutela della vita umana, questioni delicate che necessitano di essere sottoposte a un esame attento, che tenga conto della verità di tutto l’essere umano, senza limitarsi a specifici ambiti medici, scientifici o giuridici”. Come davanti all’Europarlamento Bergoglio si è soffermato sui temi legati all’accoglienza ai migranti e alla disoccupazione. I poveri, ha inoltre evidenziato “chiedono non solo il pane per sostenersi, che è il più elementare dei diritti, ma anche di riscoprire il valore della propria vita, che la povertà tende a far dimenticare”. Infine, ha spiegato, “tra i temi che chiedono la nostra riflessione e la nostra collaborazione c’è la difesa dell’ambiente, di questa nostra amata Terra che è la grande risorsa che Dio ci ha dato e che è a nostra disposizione non per essere deturpata, sfruttata e avvilita, ma perché, godendo della sua immensa bellezza, possiamo vivere con dignità”.