“DIO CI AIUTI A NON DIVENTARE CRISTIANI SCONTENTI DELLA VITA”

“Cristiani sì, ma… Che non finiscono di aprire il cuore alla salvezza di Dio, sempre chiedono condizioni. ‘Sì, ma così!’. ‘Sì, sì, sì, io voglio essere salvato, ma per questa strada’”. E’ quanto affermato da Papa Francesco durante la Messa a Santa Marta. Il Santo Padre ha parlato dei “capricci spirituali” dei credenti, partendo dalla prima lettura odierna tratta dal Libro dei Numeri. Durante la fuga nel deserto gli ebrei, stanchi del lungo peregrinare e del cibo “leggero” della manna, iniziano a “sparlare di Dio” e finiscono uccisi dal morso dei serpenti velenosi. “Anche noi fra i cristiani – ha osservato – ci troviamo un po’ avvelenati per questo scontento della vita. Sì, davvero, Dio è buono, ma cristiani sì, ma…”. Inoltre “tante volte diciamo che siamo nauseati dello stile divino”.

Quanti cristiani, ha continuato il vescovo di Roma, “muoiono nel deserto della loro tristezza, della loro mormorazione, del loro non volere lo stile di Dio”. Secondo il Papa il tepore dell’anima e l’insoddisfazione “si guarisce guardando la Croce, guardando Dio che assume i nostri peccati: il mio peccato è lì”. “Guardiamo il serpente, il veleno, lì, nel corpo di Cristo, il veleno di tutti i peccati del mondo”, ha sottolineato, chiedendo “la grazia di accettare i momenti difficili” e “le vie per le quali il Signore mi porta avanti”. Il Pontefice ha concluso l’omelia con l’invito ad impegnarsi affinché la settimana santa che comincerà domenica aiuti il fedele ad uscire dalla tentazione di diventare “cristiani sì, ma…”.