Rubano le chiavi ai pazienti e svaligiano le loro case: quattro arresti

Mancanza posti letto Molise

Tutti si fidavano di Michele Iaquinta, infermiere di 63 anni che lavorava presso l’ospedale Galliera di Genova. Riusciva ad accattivarsi la fiducia anche dei suoi pazienti, in particolare i più anziani. L’uomo, incensurato, entrava in confidenza con chi veniva ricoverato presso la struttura ligure. Poi, di nascosto, sottraeva loro le chiavi e grazie al database dell’ospedale recuperava gli indirizzi di casa insieme ad altre informazioni, a partire dalle condizioni di vita dell’anziano (se viveva solo o con qualche parente). Quindi si recava negli appartamenti dei malcapitati e derubandoli. Il tutto insieme ad alcuni complici.

La banda

I complici, in particolare Savatore Aiello ed Emanuele Moranda, entrambi pensionati e con denunce alle spalle per reati contro il patrimonio, si occupavano dei sopralluoghi e dei furti veri e propri. Saverio Nuvoletta, il quarto membro della banda, si occupava solitamente di fare il palo e di duplicare le chiavi. Prima di agire all’interno degli ospedali, i quattro, stando alle indagini, aveva già effettuato diversi furti dopo aver sottratto e duplicato le chiavi delle abitazioni che gli anziani lasciavano in auto prima di andare al mare in estate.

I furti in spiaggia

In quel caso le vittime non si accorgevano di nulla e al ritorno dalla spiaggia ritrovavano le chiavi al loro posto. L’infermiere, inoltre, è accusato anche di peculato perché avrebbe rubato medicinali dai reparti per poi rivenderli sottobanco. Oltre ai quattro arresti, i poliziotti hanno effettuato decine di perquisizioni a carico di altrettanti indagati per ricettazione. Anche se  stata recuperata una parte della refurtiva, l’indagine non sarebbe ancora conclusa.

Il precedente: furto ai malati di tumore

Nel gennaio del 2016, a Parma, vennero arrestati due nomadi rei di aver commesso furi a danno di malati di tumore ricoverati in ospedale. Vennero identificati e denunciati dalla polizia un uomo e una donna, nomadi del campo veneziano di Zelarino, rispettivamente di 50 e 45 anni. Nel dicembre del 2015 un imprenditore, sottoposto a chemioterapia, era stato derubato di bancomat e carte di credito. Qualche giorno dopo si era accorto del furto: dal suo conto corrente mancavano 17 mila euro. Grazie alle telecamere di sorveglianza delle banche dove sono stati effettuati i prelievi, la polizia ha intercettato la coppia. Nella loro abitazione trovati anche tappeti e televisori, acquistati probabilmente con le carte di credito rubate. I due erano sottoposti a obbligo di firma, sempre per un furto in ospedale, a Milano. Nei giorni in cui non si dovevano presentare in caserma mettevano a segno i furti.