Bombe molotov sulle auto di due agenti del carcere di Rebibbia

E' il secondo episodio in pochi giorni". Sindacato: "Il sistema penitenziario è sotto attacco: eventi non circoscritti a Roma"

Le auto incendiate con delle bombe molotov davanti alla sezione femminile del carcere di Rebibbia

Le auto private di due appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere di Roma Rebibbia femminile sono state bruciate con un lancio di molotov nel parcheggio del penitenziario. A darne notizia i sindacati del Corpo di polizia penitenziaria, riportati da Ansa.

Nello specifico, il Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria (SAPPE) esprime “solidarietà alle due colleghe” – proprietarie delle auto incendiate – ed auspica che si faccia luce sul “grave e inquietante episodio”.

“Va chiarito se, come sembra, si è trattato di una vera e propria intimidazione ai danni di due poliziotte penitenziarie del carcere romano da persone non identificate, che hanno incendiato le auto nella notte” dichiara su Ansa il segretario Generale del Sappe, Donato Capece, che stigmatizza le “molte prese di posizione inneggianti all’odio verso il Corpo di polizia penitenziaria ed i suoi singoli appartenenti da parte dell’area extraparlamentare ed antagonista in tutta Italia”, giunte “dopo le gravi vicende di Santa Maria Capua Vetere”.

Di Giacomo (SPP): “Il sistema penitenziario è sotto attacco”

Di “un campanello di allarme” parla anche il segretario del Sindacato Polizia Penitenziaria (SPP) Aldo Di Giacomo, ricordando che altre molotov erano state lanciate sul muro di cinta dello stesso carcere il 14 luglio scorso.

“Il sistema penitenziario è sotto attacco, dobbiamo fare attenzione a non buttare benzina sul fuoco”, avverte il sindacalista.  “Si tratta – prosegue – dell’ennesimo segnale del clima di odio contro il personale penitenziario che monta da settimane. Vogliamo augurarci che si tratti di eventi circoscritti a Roma, ma purtroppo non ci sembra sia così”.