Tunisia: il Presidente Saied sospende il Parlamento e licenzia il premier e due ministri

Il presidente della Tunisia, Kais Saied

Colpo di spugna nel governo tunisino. Questa mattina i militari hanno raggiunto e circondato la sede del parlamento tunisino e la sede della tv nazionale, in esecuzione delle disposizioni annunciate nei giorni scorsi dal presidente Kais Saied, che ha sospeso il Parlamento per 30 giorni, revocato l’immunità ai parlamentari e licenziato il premier Hichem Mechichi., seguito dopo alcune ore dal ministro della Difesa Brahim Berteji e dalla ministra della Giustizia Hasna Ben Slimane.

Presidente Saied: “Non è un colpo di Stato”

“Le decisioni di congelare per 30 giorni il Parlamento, revocare l’immunità ai deputati e licenziare il premier non rappresentano un colpo di Stato, si tratta di decisioni costituzionali, ai sensi dell’articolo 80 della Costituzione”. Così il presidente tunisino, Saied, rispondendo al presidente dell’Assemblea nonché leader del partito islamico Ennhadha (primo in parlamento), Rached Ghannouchi.

“Chi parla di colpo di Stato dovrebbe leggere la Costituzione o tornare al primo anno di scuola elementare, io sono stato paziente e ho sofferto con il popolo tunisino“, ha detto Saied alla tv di Stato, precisando di avere consultato di persona il capo del governo Hichem Mechichi e il presidente del Parlamento per telefono, prima di annunciare le misure.

Le reazioni dei partiti

Ansa riporta le prime reazioni dei partiti, che la notte scorsa hanno tenuto vertici per valutare la situazione. Oltre alla scontata posizione contraria di Ennhadha, che rifiuta le decisioni di Saied, anche il suo alleato di governo, Qalb Tounes, ha definito la mossa del presidente “una grave violazione della Costituzione e delle disposizioni dell’articolo 80″.

Tounes ha anche invitato il capo del governo ad assumere le sue funzioni “legittime” e a non creare un vuoto nella presidenza del governo. Preoccupa gli osservatori il fatto che Saied abbia deciso di avocare a sé anche la carica di Procuratore generale della Repubblica, con la facoltà dunque di poter esercitare l’azione penale. Ciò gli consentirebbe di arrestare anche i deputati, una volta tolta loro l’immunità. Sempre secondo le stesse fonti, nei confronti di Ghannouchi e di altri 64 deputati, che hanno cause pendenti con la giustizia, sarebbe già stato intimato il divieto di viaggiare all’estero.

Il popolo è con Saied

Il popolo tunisino è però dalla parte del Presidente. Dopo l’annuncio, a seguito di una riunione con i vertici di sicurezza ed esercito, molti cittadini sono scesi in strada suonando i clacson delle auto in segno di giubilo. Ieri in migliaia di persone avevano marciato per protestare contro i fallimenti del governo, il sistema e la mala gestione della pandemia.