Vaccini: gli Usa a favore della revoca temporanea sui brevetti

La proposta era partita da India e Sud Africa. Provenzano (Pd): "L'Europa non sia da meno". Secondo il sondaggio di Alleanza popolare, nei Paesi del sette persone su dieci sono a favore

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Una voce forte si aggiunge a chi chiede la momentanea sospensione del monopolio sull’unica, finora, arma a disposizione contro il Covid. In controtendenza con le posizioni assunte in precedenza, gli Stati Uniti d’America guidati dall’amministrazione Biden annunciano che appoggeranno la richiesta di revoca temporanea dei brevetti sui vaccini. “L’Europa non sia da meno”, ha twittato il vicesegretario del Partito democratico Giuseppe Provenzano.

“Un momento monumentale”

Scrive Politico, autorevole testata online statunitense, che gli USA nel corso dei negoziati all’Organizzazione mondiale del commercio si schiereranno con la richiesta di rinuncia temporanea ai brevetti, per consentire la produzione dei vaccini anti-Covid in tutto il mondo. La proposta era stata avanzata già da mesi da Paesi come India e Sud Africa.

La testata riporta quanto dichiarato dalla rappresentante per il commercio degli Stati Uniti Katherine Tai: “Questa è una crisi sanitaria globale e le circostanze straordinarie della pandemia Covid-19 richiedono misure straordinarie. L’amministrazione crede fermamente nella protezione della proprietà intellettuale, ma al servizio di porre fine a questa pandemia, sostiene la rinuncia a tali protezioni per i vaccini Covid-19″. La rappresentate ha inoltre avvisato che che i “negoziati richiederanno tempo, data la natura basata sul consenso dell’istituzione e la complessità delle questioni coinvolte”.

Le aziende farmaceutiche si oppongono affermando che uno dei principali problemi per la rapida espansione della produzione di vaccini su scala globale è di tipo logistico, come le barriere alle esportazioni imposte dagli Stati.

Il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità Tedros Ghebreyesus ha twittato: “Un momento monumentale nella lotta contro il CpVid-19. Elogio gli Usa per questa decisione storica, dando priorità al benessere di tutte le persone ovunque in un momento critico. Ora muoviamoci tutti insieme rapidamente, in solidarietà, basandoci sull’ingegnosità e sull’impegno degli scienziati che hanno prodotto i vaccini salvavita”.

“L’Europa non sia da meno”

Dall’altra parte dell’Atlantico, Provenzano (Pd) ha scritto sul suo profilo Twitter che “l’America ha ricordato l’insegnamento di Sabin che liberò il vaccino della polio. Ora l’Europa non sia da meno. Il Governo italiano si faccia promotore di questa battaglia”. Restando in Italia, le senatrici del MoVimento 5 Stelle in Commissione Igiene e Sanità del Senato Mariolina Castellone ed Elisa Pirro dichiarano: “Per fare questo serve un’azione corale da parte di tutti i partiti. Va in questo senso la richiesta inviata dai nostri capigruppo alla Camera e al Senato Davide Crippa ed Ettore Licheri che hanno inviato una lettera ai gruppi parlamentari per fare in modo che il presidente del Consiglio Mario Draghi si renda promotore di queste richieste. È una battaglia che come MoVimento 5 Stelle stiamo portando avanti in tutte le sedi per garantire una campagna vaccinale veloce e davvero mondiale. Il Covid-19 ha travolto tutto il mondo e tutto il mondo deve uscirne. I vaccini sono l’unica via d’uscita che abbiamo”.

In una comunicazione congiunta, Sara Albian di Oxfam Italia e Rossella Miccio, presidente di Emergency, affermano: ”Ogni giorno, migliaia di persone nei paesi a basso e medio reddito muoiono, mentre i Paesi ricchi si sono accaparrati gran parte della fornitura globale di vaccini. L’Italia, come membro del G7 e presidente di turno del G20, può e deve guidare la comunità internazionale verso percorsi coraggiosi e responsabili che mettano al centro la salute pubblica e la tutela degli interessi collettivi riaffermando con forza, in tutte le sedi competenti, il principio del vaccino come bene pubblico globale e intraprendendo azioni concrete per la sua realizzazione”.

Il sondaggio

Sette persone su dieci vorrebbero che i loro governi convincessero le multinazionali del farmaco a condividere formule e tecnologia in materia di vaccini. Lo riporta un sondaggio dell’Alleanza popolare, una rete di associazioni tra cui Amnesty International, Oxfam e Global Justice Now. Svolto tra i paesi del G7, dall’analisi che in Italia l’82% degli intervistati si è dichiarato a favore.