Speranza: “Sulla quarta dose per anziani decidiamo la prossima settimana”

Speranza: "Non c'è un pulsante 'off' che magicamente fa sparire il virus ma da oggi cambia tutto. Per le mascherine al chiuso si valuterà a fine mese"

Roberto Speranza Astrazeneca

Sulla quarta dose del vaccino anti-Covid per gli anziani “ho proposto” ai Paesi europei “di coordinarci, non ha senso andare in ordine sparso. Mi hanno seguito: si deciderà, dopo aver ascoltato gli esperti e le agenzie regolatorie, la settimana prossima“. Lo ha affermato il ministro della Salute, Roberto Speranza in un colloquio con il quotidiano “La Repubblica”.

“Oggi – ha aggiunto riportato da TgCom24 – si apre una nuova fase con la fine dello stato di emergenza, il Paese affronta l’epidemia ancora in corso con strumenti ordinari. Ma non significa che la pandemia è finita. Cambia la gestione della pandemia provando a portarla da un regime straordinario a uno ordinario, ma con i piedi per terra perché non c’è un pulsante off che la spegne, la pandemia è ancora in corso”.

“Non c’è un pulsante ‘off’ che magicamente fa sparire il virus – ha proseguito il ministro – ma chi pensa che si debbano ancora usare gli strumenti di due anni fa è fuori dalla storia. È cambiato tutto: conosciamo meglio il virus, abbiamo i vaccini, le cure, sappiamo che le mascherine sono fondamentali. Ci vuole ancora attenzione perché la pandemia non si è conclusa, ma serve anche il coraggio di aprire una fase diversa dal passato”.

Mascherine al chiuso: “Si valuterà a fine mese”

Le mascherine al chiuso “le riteniamo ancora molto importanti e preziose in una fase come questa di alta incidenza: la circolazione del virus è ancora molto significativa e la mascherina è uno schermo decisivo. Al chiuso è obbligatoria fino al 30 aprile: come sempre valuteremo l’andamento epidemiologico e decideremo come comportarci”, ha aggiunto Speranza.

“La situazione degli ospedali ora è sotto controllo, ma l’incidenza è alta e le mascherine sono particolarmente utili. E infatti questo mese restano obbligatorie al chiuso”. Secondo il ministro introdurre il Green pass è stata una decisione che “ha fatto la differenza, ci ha fatto raggiungere una delle migliori percentuali di vaccinazione in Europa e nel mondo. Ci sono Paesi come Austria, Germania e Olanda dove anche in questi mesi sono stati costretti a fare chiusure dure – ha concluso – noi no, grazie alle alte coperture, figlie di un uso robusto del Green pass e dell’introduzione dell’obbligo”.