Solidarietà a Maignan: “Non c’è posto per il razzismo”

Il portiere del Milan chiede un intervento alla Procura contro i cori a lui indirizzati durante il match di Udine. L'Udinese: "Piena collaborazione". Interviene anche Infantino

Mike Maignan
Foto © Daniele Buffa/Image Sport

Dura condanna contro i cori indirizzati al portiere del Milan, Mike Maignan, durante il match della Dacia Arena contro l’Udinese. L’estremo difensore rossonero ha scritto sui social di aspettarsi dei segnali dalla Procura e dalla società friulana. Quest’ultima, in realtà, si è già pronunciata, manifestando solidarietà a Maignan e assicurando la propria collaborazione per fare chiarezza. Interviene anche il presidente della Fifa, Gianni Infantino: “Non c’è posto per il razzismo nel calcio”.

Maignan: “È stato attaccato l’uomo”

“È una lotta dura, ci vorrà tempo e coraggio ma è una lotta che vinceremo”: lo scrive il portiere del Milan Mike Maignan all’indomani della partita contro l’Udinese, gara interrotta perché gli sono stati rivolti a più riprese insulti razzisti.

Maignan in una lunga riflessione postata sui social, invita il sistema calcio a prendersi le proprie responsabilità, definendo “complici” coloro che non hanno preso le distanze dal gesto – anche i tifosi sugli spalti – o che non adotteranno provvedimenti severi tra cui l’Udinese e le autorità. “Non è stato attaccato il giocatore” spiega Maignan “ma l’uomo, il padre di famiglia”. E ancora: “Non sono una vittima” e “grazie del supporto, vi vedo e siamo insieme”.

La condanna di Infantino

“Gli eventi accaduti sabato a Udine e a settembre a Sheffield sono totalmente ripugnanti e del tutto inaccettabili. I giocatori colpiti dagli eventi di sabato hanno il mio totale sostegno”. Il presidente della Fifa Gianni Infantino ha chiesto il divieto d’accesso allo stadio per i tifosi che lanciano insulti “abominevoli” dopo quanto accaduto a Udine con i buu razzisti a Maignan e in Inghilterra a settembre quando a Sheffield il portiere Wes Foderingham fu riempito di insulti di natura razzista. “Non c’è posto per il razzismo – ha scritto Infantino sui social – né per altre forme di discriminazione, nel calcio come nella società”.

Il comunicato dell’Udinese

“Udinese Calcio è profondamente dispiaciuta e condanna ogni atto di razzismo e violenza. Riaffermiamo la nostra avversione a qualsiasi forma di discriminazione ed esprimiamo la nostra profonda solidarietà al giocatore del Milan Mike Maignan alla luce del deplorevole episodio avvenuto sabato nel nostro stadio”. Così in una nota il club friulano dopo quanto accaduto ieri a Udine con l’interruzione di Udinese-Milan al 33′ del primo tempo a causa dei buu e degli insulti razzisti rivolti a Maignan da parte del pubblico alle spalle della porta difesa dal portiere del Milan.

“L’Udinese collaborerà con tutte le autorità inquirenti per garantire l’immediato chiarimento dell’accaduto, con l’obiettivo di adottare ogni misura necessaria per punire i responsabili. Come Club, continueremo a lavorare diligentemente, come abbiamo sempre fatto, per promuovere la diversità e l’integrazione di tutte le etnie, culture e lingue tra i nostri giocatori, lo staff, la città ed una tifoseria che ha sempre dimostrato correttezza”.

La proposta

Sconfitta a tavolino per la squadra e, aggiungiamo noi, chiusura del settore da dove sono partiti gli insulti e i cori razzisti. Sono anni che nei nostri stadi si sentono insulti e cori razzisti. La Fifa, dopo quello che è successo a Udine contro il portiere del Milan Maignan e a Sheffield, è stata chiara: non c’è posto per il razzismo né per altre forme di discriminazione. Anche noi la pensiamo così. È giunto il momento che Federcalcio e Lega si allineino alla Fifa. Siamo stanchi dei cori razzisti e degli insulti”. Così Sandro Ruotolo, Maurizio de Giovanni e Gaetano Quagliariello in una nota congiunta a proposito dei cori razzisti all’indirizzo del portiere rossonero Maignan, durante Udinese-Milan, che hanno spinto il direttore di gara Maresca a sospendere il match per alcuni minuti.

Fonte: Ansa