Polizia Postale: nel post covid è allarme pedopornografia on line

Nel primo trimestre del 2022, secondo i dati della Polizia Postale, è cresciuto del 50% il numero degli arrestati per la pedopornografia rispetto al 2021

Nel primo trimestre del 2022, secondo i dati della Polizia Postale, è cresciuto del 50% il numero degli arrestati per la pedopornografia rispetto al 2021. Così come sono quasi triplicati i casi di pedofilia e abuso sessuale online gestiti da Telefono Azzurro.

Nel 2021 i casi di pedopornografia trattati dalla Polizia Postale sono aumentati del 47%: sono stati 5.316, contro i 3.243 del 2020. Ed è cresciuto anche il numero di minorenni (531 l’anno scorso) approcciati sul web da adulti abusanti, come risulta dai dati del dossier “L’abuso sessuale online in danno dei minori” di Save the Children e dalla Polizia Postale. A essere a rischio sono in particolare i preadolescenti: quasi il 60% dei minori approcciati da groomer (adulti adescatori interessati a minori) sul web ha tra i 10 e i 13 anni. Ma nel dossier redatto dal Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online si evidenzia che sempre di più risultano coinvolti in casi di adescamento anche bambini più piccoli.

Pedopornografia in crescita

Pericoli particolari emergono anche da giochi di ruolo e videogiochi online: la crescente attrattiva esercitata da questi servizi sui più piccoli ha indotto i pedofili a concentrare la loro attenzione anche sulle piattaforme di gaming (videogiochi online), sfruttandone i servizi di chat, di messaggistica e offrendo la possibilità di agganciare i minori più facilmente. Il genere invece non incide in modo significativo sui livelli di rischio: maschi e femmine sono vittime del fenomeno in maniera pressoché uguale.

Piccolissima la percentuale di minorenni indagati per adescamento in rete: nel 2021 sono stati 49, il 4% del totale degli autori di reati di sfruttamento sessuale di minori online.

Dati gravi e allarmanti sono arrivati anche dalla relazione finale del gruppo di lavoro sui Social e i minori, presieduto dalla sottosegretaria alla Giustizia Anna Macina, da cui risulta che sono cresciuti addirittura del 250%, negli ultimi 5 anni, i minori che commettono reati on line, anche di particolare gravità, come la pedopornografia. Nello stesso arco temporale sono saliti del 130% i casi di pedofilia.

I dati raccolti dicono inoltre che sono sempre più piccole le vittime dei pedofili: se nel 2018 nella fascia d’età compresa tra 0 e 9 anni c’erano state 14 denunce, nel 2020 sono salite a 41, quasi il quadruplo in tre anni. Sempre negli ultimi 5 anni si sono registrati 14 estorsioni sessuali, nella fascia d’età compresa tra zero e 13 anni, di cui quattro nella fascia d’età 0-9 anni.

A lanciare l ‘allarme anche l’Associazione Prometeo Onlus, secondo la quale il fenomeno interessa, a livello globale, il 30% dei bambini fra gli 11 e i 12 anni e, in Italia il 44% dei ragazzi fra i 14 e 17 anni. E l’ulteriore conferma arriva anche dall’Osservatorio indifesa, condotto ogni anno da Terre des Hommes e OneDay Group, secondo cui ben 7 ragazzi su 10 dichiarano di non sentirsi al sicuro quando navigano in rete.