Papa all’Assunta: “Che una di noi abiti in Cielo col corpo ci dà speranza”

All'Angelus Papa Francesco spiega perchè l'Assunzione di Maria in Cielo è "infinitamente più grande" del primo passo dell'umanità sulla luna

Francesco si è affacciato alla finestra dello studio nel Palazzo
Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli e i pellegrini riuniti in Piazza San Pietro. Per la solennità dell’Assunzione di Maria in Cielo, il Papa ha introdutto la preghiera mariana ricordando l’allunaggio.

La luna e il ricordo del Papa

Afferma il Papa: “Quando l’uomo mise piede sulla luna, fu detta una frase che divenne famosa: ‘Questo è un piccolo passo per un uomo, un grande balzo per l’umanità’. In effetti, l’umanità aveva raggiunto un traguardo storico. Ma oggi, nell’Assunzione di Maria in Cielo, celebriamo una conquista infinitamente più grande. La Madonna ha poggiato i piedi in paradiso. Non ci è andata solo in
spirito, ma anche con il corpo, con tutta sé stessa. Questo passo della piccola Vergine di Nazaret è stato il grande balzo in avanti dell’umanità. Serve poco andare sulla luna se non viviamo da fratelli sulla Terra. Ma che una di noi abiti in Cielo col corpo ci dà speranza. Capiamo che siamo preziosi, destinati a risorgere. Dio non lascerà svanire il nostro corpo nel nulla. Con Dio nulla andrà perduto!“.

Le cose di quaggiù svaniscono

Prosegue il Pontefice: “In Maria la meta è raggiunta. E noi abbiamo davanti agli occhi il motivo per cui camminiamo. Non per conquistare le cose di quaggiù, che svaniscono, ma la patria di lassù, che è per sempre. E la Madonna è la stella che ci orienta. Ella, come insegna il Concilio, ‘brilla come segno di sicura
speranza e di consolazione per il Popolo di Dio in cammino’.
Che cosa ci consiglia la nostra Madre? Oggi nel Vangelo la prima cosa che dice è: ‘L’anima mia magnifica il Signore‘. Abituati a sentire queste parole, forse non facciamo più caso al
loro significato. Magnificare letteralmente significa ‘fare grande‘, ingrandire. Maria ‘ingrandisce il Signore’. Non i problemi, che pure non le mancavano in quel momento, ma il Signore. Quante
volte, invece, noi ci lasciamo sovrastare dalle difficoltà e assorbire dalle paure! La Madonna no, perché mette Dio come prima grandezza della vita. Da qui scaturisce il Magnificat, da qui nasce la gioia. Non dall’assenza di problemi, che prima o poi arrivano, ma dalla presenza di Dio. Perché Dio è grande. E guarda ai piccoli. Maria, infatti, si riconosce piccola ed esalta le ‘grandi cose‘ che il Signore ha fatto per lei. Quali? Anzitutto il dono inatteso della vita. Maria è vergine e rimane incinta. E pure Elisabetta, che era anziana, aspetta un figlio“.

Meraviglie

Evidenzia Jorge Mario Bergoglio: “Il Signore fa meraviglie con i piccoli, con chi non si crede grande ma dà grande spazio a Dio nella vita. Egli stende la sua misericordia su chi confida in Lui e innalza gli umili. Maria loda Dio per questo. E noi – possiamo chiederci – ci ricordiamo di lodare Dio? Lo ringraziamo per le grandi cose che fa per noi? Per ogni giornata che ci dona, perché ci ama e ci perdona sempre, per la sua tenerezza? E ancora, per averci dato la sua Madre, per i fratelli e le sorelle che ci mette sul
cammino, perché ci ha aperto il Cielo? Se dimentichiamo il bene, il cuore si rimpicciolisce. Ma se, come Maria, ricordiamo le grandi cose che il Signore compie, se almeno una volta al giorno lo
magnifichiamo, allora facciamo un grande passo in avanti. Il cuore si dilaterà, la gioia aumenterà. Chiediamo alla Madonna, porta del Cielo, la grazia di iniziare ogni giorno alzando lo sguardo verso
il cielo, verso Dio, per dirgli: ‘Grazie!’.

Madre della speranza

Spiega Papa: “La Vergine Maria, che oggi contempliamo nella gloria celeste, è ‘Madre della speranza‘. Recentemente questo suo titolo è stato inserito tra le Litanie lauretane. Invochiamo la sua
intercessione per tutte le situazioni nel mondo che più hanno sete di speranza: speranza di pace, di giustizia, di una vita dignitosa.
Saluto tutti voi, romani e pellegrini di vari Paesi: famiglie, gruppi parrocchiali, associazioni. In particolare, saluto i giovani dell’Azione Cattolica di San Gerolamo in Trieste. Auguro una buona festa dell’Assunta a voi qui presenti, a coloro che sono in vacanza, come pure a quanti non hanno questa possibilità, specialmente agli ammalati, alle persone sole e a chi assicura i servizi indispensabili per la collettività. È un bel gesto oggi recarsi a un Santuario per venerare la Madonna. I romani e quanti si
trovano a Roma potrebbero andare a Santa Maria Maggiore, per pregare davanti all’immagine della Salus Populi Romani. Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!”