Le richieste delle aziende al governo per uscire dal lockdown

Fase 2, le misure ritenute efficaci dagli imprenditori: meno burocrazia (54%) e taglio delle tasse (45%), riferisce l'Osservatorio Cciaa di Roma

Un negozio di Roma chiude a seguito del decreto dell'11 marzo - Foto © Marco Di Lauro per Cnbc

Gli imprenditori non hanno dubbi. Per ripartire le misure nazionali più richieste e ritenute efficaci sono due: meno burocrazia (54%) e taglio delle tasse (45%). La priorità numero uno resta l’accesso al credito e, commentando i dati dell’Osservatorio permanente, il presidente della Camera di Commercio, Lorenzo Tagliavanti afferma:”“Gli imprenditori resistono e non si scoraggiano, ma chiedono misure chiare ed efficaci per ripartire”

Impatto economico

Quali sono le misure economiche nazionali e locali più adeguate per sostenere le imprese e favorire la ripresa dell’attività economica? Quali gli strumenti più efficaci per avviare la “fase 2”? L’Osservatorio fornisce un costante aggiornamento sull’evoluzione dei fatti, con l’obiettivo di identificare le misure che meglio si prestano a contenere il danno economico subito dalle imprese e studiare strategie per il rilancio. E’ stato costruito un panel di 500 imprese rappresentative delle varie attività per valutare l’impatto economico del coronavirus e fornire un costante aggiornamento sull’evoluzione dei fatti. La sesta indagine è stata svolta  tra il 15 aprile e il 21 aprile.  Le imprese del campione hanno nel 67% dei casi la sede nel comune di Roma e per il 33% dei casi nel resto della provincia di Roma. L’84,6% delle imprese ha tra 0 e 9 dipendenti, il 12,6% ha tra 10 e 49 dipendenti e il 2,8% delle imprese ha oltre 50 dipendenti.

Un uomo indossa una mascherina nel centro di Lisbona – Foto © Raphael Marchante per Reuters

Semplificazione amministrativa

Gli strumenti nazionali che, secondo gli imprenditori, sarebbero più utili per favorire la ripresa dell’economia italiana sono (due le risposte possibili): un grande piano di semplificazione amministrativa scelto dal 54% delle imprese; la riduzione del cuneo fiscale e della pressione tributaria (45%). Le istituzioni locali dovrebbero, invece, per accelerare la ripresa del sistema economico e sociale di Roma concentrarsi principalmente su strumenti per l’accesso al credito (60%) e sul sostegno finanziario ai settori in crisi come turismo e ristorazione (31%). La complessità della burocrazia e tasse sono considerate gli ostacoli principali alla crescita dell’Italia. Il 54% delle imprese pensa che la semplificazione burocratica sia tra le due principali leve per favorire la ripresa economica. Il 45% ritiene che si debba abbassare la pressione fiscale. Da segnalare anche come oltre 1 impresa su 4 (25,8%) indichi tra le due azioni prioritarie la messa in campo di un nuovo “Piano Marshall” a livello europeo.

Turismo e ristorazione

Secondo gli imprenditori, le istituzioni locali devono concentrarsi su strumenti per la liquidità delle imprese e sostegno ai settori in crisi. Il 60% delle imprese pensa che gli strumenti per l’accesso al credito e liquidità delle imprese siano le due principali misure sulle quali devono concentrarsi le istituzioni locali. Il 31% degli imprenditori ritiene essenziale che ci si concentri sul sostegno ai settori più colpiti come turismo e ristorazione. Da segnalare come il 28%, forse anche in ottica di sostegno ai consumi, ritiene che sia prioritario aiutare le famiglie in difficoltà. “Ci stiamo avvicinando alla “fase 2”, quella della graduale riapertura di attività economiche e uffici, ma la situazione del tessuto imprenditoriale nazionale e romano resta molto seria e sofferente- spiega Tagliavanti-. I dati forniti dall’Osservatorio Cciaa di Roma mettono in evidenza alcune cose in maniera chiara. Gli imprenditori locali chiedono due cose, sostanzialmente decisive, per favorire la ripresa economica: più della metà degli intervistati (54%) invoca una corposa e diffusa semplificazione amministrativa”.

Fase 2

Tagliavanti considera questa “una cosa importante perché è una riforma a costo zero, non grava sul bilancio statale e si può fare in maniera abbastanza veloce“. Il 45% del campione ritiene, poi, necessario abbassare la pressione fiscale. Da segnalare anche come oltre un’impresa su 4 (25,8%) indichi, tra le due azioni prioritarie, la messa in campo di un nuovo Piano Marshall a livello europeo. “Anche questo è un dato da prendere in considerazione e ci fa riflettere sul fatto che gli imprenditori considerino necessario un forte intervento europeo per uscire da questa pandemia, all’insegna del motto che “uniti si vince e da soli non si va lontano”- sottolinea Tagliavanti-. Ancora una volta, dunque, non c’è scoraggiamento, ma consapevolezza della difficilissima fase che stiamo vivendo e lucidità nel chiedere provvedimenti chiari ed efficaci. A livello locale c’è grande bisogno di accesso al credito e maggiore liquidità e, a questo proposito, ricordo che la Camera di Commercio ha varato misure specifiche su questo fronte con un impegno a bilancio di oltre 10 milioni di euro”. Un’altra notizia rilevante, conclude Tagliavanti, è quella che “gli imprenditori considerano importante aiutare settori in gravissima difficoltà come il turismo, capendo bene la leva economica che un comparto così strategico genera a Roma e in Italia in generale: noi siamo e saremo sempre a fianco delle imprese, degli imprenditori e di tutti i lavoratori che sono pronti a ripartire pur tra mille difficoltà. Come istituzione economica del territorio, e in raccordo con le altre, cerchiamo di fare la nostra parte”.