Ischia, Musumeci: “Non si può più eludere il tema dell’abusivismo”

L'informativa di Nello Musumeci alla Camera sulla frana a Casamicciola: "La situazione aggiornata registra il decesso di 8 persone, 4 dispersi e 5 feriti, di cui uno grave"

Il Ministro Nello Musumeci alla Camera (Foto: @Montecitorio)

Nell’Aula della Camera si è svolta la seduta dedicata all’informativa urgente del ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, sui tragici eventi alluvionali e franosi accaduti ad Ischia lo scorso 26 novembre e sulla messa in sicurezza del territorio.

Ischia, Musumeci: “Non si può più eludere il tema dell’abusivismo”

“La situazione aggiornata delle attività di soccorso, prontamente avviata dalle strutture territoriali del servizio di Protezione Civile, registra il decesso di 8 persone, quattro dispersi e cinque feriti, di cui uno in modo grave e attualmente ricoverato presso l’ospedale Cardarelli di Napoli”, ha detto il ministro.

“Allo stato attuale risultano interessati circa 900 edifici. All’ultimo aggiornamento disponibile, sono circa 290 le persone che hanno trovato sistemazione presso strutture alberghiere o altre soluzioni autonomamente individuate”.

“Secondo i dati disponibili presso il Centro funzionale centrale, tutta l’isola ha registrato precipitazioni superiori ai 140 millimetri in 24 ore”, ha aggiunto Musumeci. In particolare, spiega Musumeci, “l’intensità maggiore si è registrata tra l’una di notte e le cinque di mattina [del 26 novembre, ndr] raggiungendo localmente cumulate oltre 100 millimetri in due ore, più che sufficienti ad innescare colate di detriti che si sono rivelate fatali”.

“E’ altresì iniziata l’attività di verifica degli edifici da parte dei vigili del fuoco e secondo le risultanze sono stati effettuati 272 controlli su un totale di 950 unità abitative: 45 strutture sono risultate danneggiate e inagibili, 56 strutture agibili ma esposte a rischio esterno, 162 le strutture agibili. In particolare sono state rilevate 191 criticità gravi e sono stati presi contatti con l’Ordine dei geologi della Campania per individuare figure professionali per l’ausilio tecnico ai sopralluoghi. Nei prossimi giorni verranno ultimati tutti i controlli e si potrà disporre di una migliore definizione della cosiddetta zona rossa”.

“I soggetti titolari di mutui su edifici sgomberati o su attività di natura economica svolta nei medesimi edifici, hanno diritto di chiedere una sospensione delle rate dei relativi mutui. Un primo piano degli interventi urgenti – ha detto – autorizza anche l’assegnazione di contributi per l’autonoma sistemazione in favore dei nuclei familiari con l’abitazione distrutta o sgomberata”.

L’abusivismo edilizio può essere causa o concausa delle calamità. Un tema, anche per i suoi profili di natura etica, giuridica, ambientale ed economica, che non può più essere eluso”.

Musumeci: “Pensare a sistema intervento integrato”

“Quanto accaduto ci obbliga moralmente e politicamente ad approfondire con urgenza non solo il tema delle cause che hanno prodotto questo ennesimo evento calamitoso, ma anche quello delle molteplici questioni connesse all’individuazione di un sistema normativo e amministrativo realmente integrato ed efficiente sul piano della prevenzione dei rischi”. Lo ha detto il ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, nell’informativa urgente che sta facendo alla Camera sulla tragedia di Ischia.

“Una strategia di intervento che consenta di agire lì dove è necessario e urgente e che ha come presupposto un quadro completo una previsione del rischio – ha aggiunto -. Lo strumento di previsione che dice quale è il territorio più vulnerabile e quale rischio potrebbe determinarsi si chiama piano nazionale di adattamento al cambiamento climatico. E’ stato avviato nel 2016 presso il ministero dell’Ambiente ma da allora la commissione per l’autorizzazione non ha dato il proprio parere definitivo”.

“Il paradosso è che quando il piano sarà varato di fatto sarà già superato. In secondo luogo bisogna avere un quadro aggiornato dei finanziamenti disponibili e dei soggetti responsabili delle misure di intervento che oggi è mancante. Terzo, semplificare il quadro regolatorio e procedurale. Quarto, rafforzare la capacità amministrativa delle strutture tecniche responsabili degli interventi. Quinto, avere una sede centrale di conoscenza per il coordinamento e il monitoraggio degli interventi. Sesto, definire un quadro regolatorio che consenta l’esercizio di poteri sostituitivi e sanzionatori in caso di inerzia da parte dei soggetti attuatori”.

Fonte: Ansa