Ghebreyesus (Oms): “Cifre decessi da Covid probabilmente sottostimate”

Secondo l'agenzia sanitaria delle Nazioni unite le vittime dell'infezione potrebbero essere tre milioni, non 1,8 come riportano i dati ufficiali. Intanto il Brasile rischia di registrare mezzo milione di morti entro giugno

Fonte Askanews

Nel mondo nove persone al minuto muoiono a causa del Coronavirus, questo anche a causa della disparità dell’accesso ai vaccini. A scurire ulteriormente le tinte fosche del quadro, le cifre sui decessi legati all’infezione potrebbero essere state “sottostimate”. perché in alcuni casi sono stati segnalati solo i decessi avvenuti negli ospedali o perché non tutti dispongono di sistemi informatici adeguati per registrare con precisione le cause della morte.

Questi i contenuti dell’intervento del direttore generale dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) Tedros Adhanom Ghebreyesus in occasione del “Global Health Summit” in corso a Roma, il summit organizzato dalla presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen e dal premier italiano Mario Draghi.

“Nove decessi al minuto”

“Solo ieri, più di 13mila persone in tutto il mondo hanno perso la vita a causa di COVID-19 e oggi il numero sarà simile, così domani, e il giorno successivo”, ha detto il dg dell’Oms, che per farsi capire meglio ha specificato: “Nove ogni minuto“. “Le persone continueranno a morire finché persisterà la disparità globale nei vaccini”, ha aggiunto Ghebreyesus.

Morti in eccesso

Secondo i dati ufficiali, al 31 dicembre 2020, nel mondo le persone colpite dall’infezione sarebbero più di 82 milioni e le vittime 1,9. “E’ probabile che ci troviamo di fronte a una significativa sottostima delle morti totali direttamente e indirettamente attribuite al Covid-19″, afferma l’Organizzazione. Per l’Oms il numero totale di “morti in eccesso” (quelli avvenuti al di là di questo previsto in condizioni “normali”), direttamente e indirettamente attribuibili al Covid-19 nello scorso anno, sarebbero 1,2 milioni in più. Cioè tre milioni.

Nelle stime sono registrati non solo i decessi confermati, ma anche quelli da Covid-19 non diagnosticati e segnalati correttamente. “Ciò fornisce una misura più completa e accurata rispetto ai soli decessi confermati per Covid-19”, sottolinea l’Oms.

Secondo l’agenzie delle Nazioni unite, alcuni Paesi segnalano solo le morti per Covid-19 avvenute negli ospedali o di persone che sono risultate positive mentre altri non sarebbero in grado di misurare o segnalare accuratamente le cause di morte in ragione di sistemi informativi sanitari inadeguati o insufficienti.

Il numero dei decessi è probabilmente aumentato a causa dell’interruzione dell’erogazione del servizio sanitario – infatti nel 90% dei Paesi si sono registrate interruzioni nei servizi sanitari essenziali – delle vaccinazioni di routine, così come del minor numero di persone in cerca di cure e della carenza di fondi per i servizi non legati al Covid-19, afferma l’Oms.

La situazione del Sudamerica

In Brasile i decessi legati all’infezione potrebbero raggiungere il mezzo milione entro giugno per la scarsità dei vaccini a disposizione, è riportato in un articolo che fa riferimento ad alcuni modelli statistici pubblicato sulla rivista scientifica British Medical Journal. L’andamento dei casi previsto nel Paese sudamericano, si legge nel testo, potrebbe anche essere un indicatore di quello che accadrà nei suoi vicini di casa. In America Latina i tassi di vaccinazione sarebbero infatti infatti bassissimi: ha ricevuto una singola dose appena l’1% della popolazione in Venezuela e Paraguay, il 3% in Peru ed Ecuador, il 4% in Bolivia e il 6% in Colombia.

Covax, l’iniziativa dell’Oms per assicurare equo accesso ai vaccini a tutti i Paesi del mondo, spera di rifornire l’America Latina di 280 milioni di dosi, ma l’operazione è ferma per ritardi con alcuni degli otto produttori, con cui aveva raggiunto accordi. La consegna potrebbe così slittare a fine 2021.

Questo ha indotto i Paesi sudamericani a guardare a Cina e Russia per fare scorta di vaccini. Argentina, Brasile, Cile, Messico e Perù hanno raggiunto un accordo per ottenere almeno 30 milioni di dosi dei vaccini cinesi CanSino, Sinopharm e Sinovac (Coronavac), mentre e le vaccinazioni con Sinovac e il russo Sputnik V sono in corso in almeno sei Paesi.