Covid, Gentiloni: “Le previsioni di crescita della Ue restano confermate”

Lo ha detto il commissario Ue agli Affari economici, Paolo Gentiloni, durante il Forum Ansa su "Un nuovo Patto Ue per la crescita"

Il Commissario europeo agli Affari Economici, Paolo Gentiloni

“Non vedo al momento conseguenze sulle nostre previsioni economiche” dalla seconda ondata della pandemia, che era già stata incorporata nelle stime fatte a febbraio improntate a una certa prudenza. Lo ha detto il commissario Ue agli Affari economici, Paolo Gentiloni, durante il Forum Ansa su “Un nuovo Patto Ue per la crescita”.

“Ovviamente dobbiamo mettere in conto anche scenari più negativi, per varianti – ha aggiunto Gentiloni – ma anche scenari più positivi se le vaccinazioni accelerassero più del previsto e ci fosse qualche intesa europea su un certificato vaccinale che aiuti settori molto colpiti, come turismo e viaggi”.

Mezzo miracolo dei vaccini

“Siamo ancora dentro una fase molto difficile” nella lotta al Covid” ma il “mezzo miracolo” dei vaccini fa sì che “abbiamo una prospettiva di uscirne nonostante le varianti e le incognite”.

Gentiloni ha spiegato che “abbiamo dei ritardi e dobbiamo rimboccarci le maniche a Bruxelles per superarli, ma sono stati fatti grandi progressi in questo settore, l’Ue non aveva mai avuto una politica sanitaria comune e sta facendo passi da gigante“.

Target 70% vaccinazioni entro estate raggiungibile

“Nel secondo trimestre avremo una situazione molto diversa nella disponibilità di dosi, il ritmo” delle vaccinazioni “aumenterà notevolmente” e l’obiettivo Ue di vaccinare il 70% della popolazione adulta entro la fine dell’estate “è tuttora raggiungibile”, ha aggiunto.

“Credo che i ritardi nella tabella di marcia” della campagna di vaccinazione europea “possano essere colmati”, ha sottolineato Gentiloni, aggiungendo che “alla fine del primo trimestre e nel secondo trimestre arriveranno i vaccini di altre case farmaceutiche in corso di valutazione da parte dell’Ema e le nuove forniture di Pfizer-BioNTech“.

“Bene certificato vaccinazioni”

“Bene se si riesce a creare un certificato comune, non deve contenere chissà quali informazioni ma semplicemente il dato che il titolare è stato vaccinato ed eventualmente se solo con la prima o anche con seconda dose.

Detto questo, c’è una parte molto delicata e difficile del problema” che riguarda la necessitò di “bilanciare l’interesse alla ripresa di settori economici con l’evitare discriminazioni”, ha detto il commissario Ue agli Affari economici durante il Forum Ansa. “Intanto lavoriamo a questo strumento”, che deve essere europeo perché “il rischio che ciascuno faccia in casa propria è un rischio che vogliamo evitare”.

Ritardi recuperabili

“Le istituzioni europee riconoscono i ritardi sulla distribuzione dei vaccini rispetto a Paesi come Usa o Gran Bretagna”, ma “penso che nel secondo trimestre avremo una situazione molto diversa” e “il ritmo aumenterà notevolmente”, ha aggiunto.

Gentiloni ha poi ricordato che l’Unione europea aveva distribuito, a fine febbraio, 52 milioni di dosi con circa 30 milioni somministrate, e sottolineato il lavoro che la Commissione europea sta facendo con le aziende produttrici per “colmare i ritardi nella tabella di marcia”.

Tuttavia – ha ricordato il Commissario europeo – “non dobbiamo dimenticare da dove siamo partiti”, e cioè da una assenza di politica sanitaria europea un anno fa, quando la Commissione doveva persino intervenire contro i divieti di export di mascherine e ventilatori fra i Paesi dell’Unione.

Gentiloni ha poi rivendicato la giustezza della decisione di affrontare l’approvvigionamento dei vaccini a livello europeo: “non voglio pensare cosa sarebbe stato avere una caccia al vaccino di un Paese europeo contro un altro”, con il ricorso a intermediari che magari avrebbero messo a rischio la salute.

Il Commissario europeo ha anche invitato a riflettere sul fatto che la Ue, pur in ritardo nei confronti di Usa e Gran Bretagna, è in “anticipo nei confronti di altre altre aree come Giappone, Australia, Canada, Cina, Russia. Si parla molto di vaccini russi e cinesi e poco del fatto che in questi Paesi il tasso di vaccinazione è più indietro che in Europa”.

Vaccino Sputnik

Quanto alla scelta del vaccino, Gentiloni quando ha detto che “quando verrà il turno dei 66enni mi vaccinerei volentieri con qualsiasi vaccino autorizzato dall’Ema”. E sull’ipotesi dello Sputnik “non credo” – ha detto – che le scelte dell’Ema debbano essere soggette e criteri geopolitici. “Resta il fatto che ad oggi Sputnik non ha fatto richiesta di autorizzazione all’Ema”.

“Bene convergenza Italia su priorità Ue Recovery”

Gentiloni ha poi affrontato il tema Recovery Fond. “L’Italia, a nostro giudizio, ha fatto un buon lavoro nel convergere su quelle che sono le grandi priorità che la Commissione Ue ha voluto mettere per il piano di rilancio e resilienza, e cioè sulle transizioni ambientale e digitale”.

La convergenza delle proposte italiane “non è un omaggio formale”, perché” il rispetto degli impegni su green e digitale “è la prima delle priorità per noi”, ha sottolineato, aggiungendo che “l’Italia ha molto da guadagnare da queste due priorità”.

Per il recovery serve sforzo su riforme

L’Italia – nel suo piano per la resilienza e ripresa per accedere al Next Generation Ue – ha fatto “bene sui grandi obiettivi strategici, un buon lavoro anche dal governo precedente” , ha rimarcato Gentiloni, “ma ci sono ancora passi avanti necessari non solo nel precisare gli investimenti e sui tempi dei traguardi da raggiungere, ma soprattutto sul lato delle riforme”.

Fra queste, “concorrenza, tempi della giustizia civile, efficacia della pa, evasione fiscale”. Sui piani nazionali “nessun Paese è indietro” e si è augurato che “almeno per alcuni” il prefinanziamento del 13% possa essere erogato prima della pausa estiva, “ma è una lotta contro il tempo: prima di tutto è in mano ai parlamenti nazionali che devono ratificare le decisioni”.

L’Italia non è in ritardo su Recovery Fond

La Commissione Ue finora ha ricevuto le bozze dei Recovery plan “da parte di una ventina di Paesi, tra cui l’Italia“, mentre quattro Paesi hanno inviato “qualche elemento di informazione” e tre “nulla”, ha evidenziato Gentiloni al forum ANSA.

“Dal punto di vista del calendario, nessuno è in ritardo tranne quei 7 Paesi che non hanno presentato nulla o pochissime informazioni. “Nessun Paese ha fatto proposte formali”, ha concluso Gentiloni, ricordando tuttavia che per i governi “è possibile presentare queste proposte definitive soltanto da pochi giorni”.