Fosse Ardeatine, Mattarella: “Oggi serve la stessa unità di popolo del Dopoguerra”

Lo ha ricordato il Presidente della Repubblica commemorando "a porte chiuse" nell'anniversario dell'eccidio delle Fosse Ardeatine

Il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella

Stessa unità di popolo, come nel Dopoguerra. È l’appello del Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, che si rammarica di non poter partecipare alla commemorazione del 76esimo anniversario delle Fosse Ardeatine per ascoltare “insieme alle loro famiglie e con sempre uguale commozione, i nomi dei martiri”. Mattarella ha inviato un messaggio a tutti loro affinché, nonostante la distanza imposta dalle misure di contenimento del contagio da Covid-19, ha voluto rimarcare la sua partecipazione alla memoria di quell’evento: “Desidero, con la medesima intensità manifestata nella cerimonia annuale, esprimere loro affetto, vicinanza e ricordo” ha aggiunto il capo dello Stato.

Il Mausoleo delle Fosse Ardeatine, dove furono ammazzati 335 italiani dalle truppe tedesche

Il tragico evento

“L’eccidio delle Ardeatine ha costituito una delle pagine più dolorose della storia recente del nostro Paese. I valori del rispetto della vita e della solidarietà che ci sorreggono in questo periodo, segnato da una grave emergenza sanitaria, rafforzano il dovere di rendere omaggio a quei morti innocenti” ha ricordato Mattarella. Settantasei anni fa, il 24 marzo 1944, 335 colpi di pistola alla nuca uccisero altrettanti italiani, in gran parte civili, nelle cave di tufo note come Fosse Ardeatine. Fu un’azione punitiva delle truppe tedesche come rappresaglia all’attacco di Via Rasella (Roma), nel quale 17 partigiani uccisero una colonna di 32 militari tedeschi. Come azione punitiva, i vertici militari delle ss – fra cui Priebke – proposero la fucilazione di 10 prigionieri italiani per ogni soldato tedesco morto. Furono rastrellate le prigioni di Regina Coeli e via Tasso per trovare 335 detenuti da ammazzare. “Eventi così atroci, frutto della volontà di sopraffazione e del razzismo – ha ricordato il presidente Mattarella – continuano a richiamarci ai valori fondamentali della memoria, della pace, della solidarietà. La libertà e la democrazia sono state conquistate con il sangue di molti per evitare che ne fosse sparso ancora in futuro. Al termine di quegli anni terribili, segnati dalla dittatura e dalla guerra, l’unità del popolo italiano consentì la rinascita morale, civile, economica, sociale della nostra Nazione. La stessa unità che ci è richiesta, oggi, in un momento difficile per l’intera comunità” ha concluso Mattarella.

Fico: “Valori necessari ancora oggi”

A Mattarella ha fatto eco il presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, che ha affermato: “Le ragioni della solidarietà, del rispetto, della giustizia e della responsabilità civile che ci aiutano a mantenere solide, anche nei momenti più avversi e più difficili, le fondamenta delle nostra democrazia e dello Stato di diritto. Sono questi i valori che ancora oggi ci tengono saldi e ci danno gli strumenti per affrontare l’emergenza sanitaria in cui si trova oggi il nostro Paese”.