E’ in Libano che si costruisce la pace in Medio Oriente

L’appello del patriarca Rai per la neutralità del Libano muove gli assi politici nazionali e regionali. La posizione Usa e le mire dell'Iran

Il segretario di Stato statunitense Mike Pompeo, in recenti dichiarazioni relative alla crisi libanese, ha ribadito l’impegno dell’amministrazione Usa. L’intenzione è quella di  sottrarre il Libano da ogni forma di dipendenza nei confronti dell’Iran. Secondo Fides, il Patriarca maronita Bechara Rai potrebbe presto recarsi a Roma per esporre anche in Vaticano un documento. Si tratta di un appello per la difesa della neutralità del Libano, elaborato con la collaborazione di intellettuali e studiosi vicini al patriarcato maronita

Il ruolo del Libano

L’appello del Patriarca maronita Bechara Boutros Rai chiede di  puntellare internazionalmente la posizione di neutralità del Libano sugli scenari geopolitici mediorientali. E ciò comincia a suscitare reazioni eloquenti da parte di attori politici nazionali e regionali, riferisce Fides. Le espressioni di attenzione e consenso suscitate dalle parole del patriarca uniscono soggetti politici e geopolitici diversi. Accomunati dall’allarme per l’attuale crisi politico-istituzionale libanese, ma anche dalla insofferenza per l’asse di alleanze su cui si regge l’attuale governo nazionale. E soprattutto per il suo posizionamento sugli scenari geopolitici regionali e globali.

Crisi di sistema

In un’omelia pronunciata durante la messa, il cardinale Rai ha sviluppato quello che i media hanno presentato come un discorso di “rifondazione nazionale”. Davanti alla crisi di sistema attraversata dal Paese dei Cedri, nel suo intervento, il primate della Chiesa maronita ha parlato chiaro. Ha chiesto al presidente libanese, il maronita Michel Aoun, di rompere quello che il patriarca ha definito come un “assedio” posto alla “libera decisione nazionale”. Ciò affinché sia ripristinato l’esercizio effettivo della sovranità nazionale. Il patriarca ha esortato anche l’Onu, la comunità internazionale e le nazioni arabe a riconoscere e garantire la “neutralità” del Libano.