Covid: superati i 160 milioni di casi nel mondo. Giappone: record pazienti in terapia intensiva

Studio: la variante inglese - responsabile del 90% dei casi in Giappone, è soggetta a causare sintomi più gravi alla salute

Superata la soglia dei 160 milioni di casi di contagio da Covid-19 registrati nel mondo dall’inizio della pandemia. E’ quanto riportano i dati della Johns Hopkins University. Il numero totale delle persone decedute supera ormai i 3,32 milioni.

Il Paese più colpito al mondo dalla pandemia in termini assoluti restano gli Stati Uniti, con 32,8 mln di casi di contagio accertati e 583.661 vittime. Seguono l’India, che conta più di 23,3 mln di contagi e 254.197 morti, e il Brasile con 15,3 mln di casi e un totale di 254.197 decessi.

Pandemia
Vaccini anti Covid nel mondo

Giappone: record pazienti nelle terapie intensive

Prosegue l’emergenza Covid in Giappone, dove continua a salire il numero dei pazienti nelle terapie intensive, a quota 1.214, un livello mai così alto da inizio pandemia. Il dato comunicato dal ministero della Salute nipponico aggiorna quello di ieri, a 1.189.

Nel frattempo uno studio dell’Istituto nazionale per le malattie infettive rivela che la variante N501Y del virus, originata in Gran Bretagna (la cosiddetta “variante inglese“)e responsabile per circa il 90% dei casi nel Paese del Sol Levante, è soggetta a causare sintomi più gravi alla salute rispetto alle mutazioni precedenti, in particolare nella fascia tra 40 e i 64 anni di età. La ricerca si basa su un’analisi si 207.000 persone in Giappone risultate positive all’agente patogeno negli ultimi 3 mesi.

Variante inglese causa sintomi più gravi

Il direttore dell’istituto nipponico, Motoi Suzuki, ha detto che le misure intraprese in passato circa lo stato di emergenza non potranno produrre gli stessi effetti, e considerando l’alto livello di trasmissione della variante, ci vorrà del tempo prima di poter vedere un calo delle infezioni.

Prosegue intanto a rilento la campagna vaccinale. Ieri un’anomalia al sistema di prenotazione gestito dalla compagnia statunitense Salesforce ha provocato un black out per 11 municipalità, arrestando il processo di somministrazione per oltre 5 ore. Ad oggi in Giappone appena il 2,7% della popolazione di 126 milioni di abitanti ha ricevuto la prima dose del vaccino.