Conte: “Governo e Regioni camminano insieme”

Il presidente del Consiglio spiega il "nuovo corso". Le regole concordate con i governatori e i comuni

Al termine del Consiglio dei ministri il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte afferma: “Dalle Regioni informazioni su contagi e condivisione, abbiamo approvato il nuovo decreto legge con il quale entriamo a pieno regime nella fase 2”.

Trasporti

Tutte le merci, non solo quelle di prima necessità, possono essere trasportate sul territorio nazionale. Il trasporto delle merci è considerato come un’esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può spostarsi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci. I presidenti delle regioni possono intervenire programmando limitazioni del trasporto pubblico locale, anche non di linea, per interventi sanitari necessari, comunque assicurando i servizi minimi essenziali. Anche il ministero delle infrastrutture e dei trasporti può a tali fini intervenire su servizi automobilistici interregionali e di trasporto ferroviario, aereo, lacuale e marittimo.

Lavoro

Se l’amministrazione pubblica o il datore di lavoro privato non può fornire la strumentazione necessaria, il lavoratore può comunque avvalersi dei propri supporti informatici per svolgere la prestazione lavorativa in modalità agile. Tuttavia, l’amministrazione (o il datore di lavoro privato) è tenuta ad adottare ogni misura organizzativa e gestionale per assicurare lo svolgimento in via ordinaria delle prestazioni lavorative in modalità agile. Ferma restando la necessità di ridurre la presenza dei dipendenti pubblici negli uffici e di evitare il loro spostamento, per le attività che, per la loro natura, non possono essere oggetto di lavoro agile, le amministrazioni, nell’esercizio dei propri poteri datoriali, adottano strumenti alternativi quali, a titolo di esempio, la rotazione del personale, la fruizione degli istituti di congedo, della banca ore o istituti analoghi, nonché delle ferie pregresse nel rispetto della disciplina definita dalla contrattazione collettiva nazionale di lavoro. Per i lavoratori del  settore privato, il datore di lavoro potrà valutare la possibilità di riconoscere a tali lavoratori forme di flessibilità oraria o di modifica transitoria dell’articolazione dell’orario di lavoro limitatamente al periodo di durata dell’emergenza ovvero il ricorso ad altri strumenti di flessibilità comunemente previsti dalla contrattazione collettiva (per esempio, banca ore) ovvero la concessione di permessi straordinari.

Intesa

Dunque, alla fine governo, regioni e comuni hanno raggiunto un’intesa di massima sulle linee guida per la riapertura. Una complessa opera di tessitura tra Roma e i territori che ha impegnato in particolare Francesco Boccia, ministro per gli Affari regionali e le autonomie. In base all’evoluzione dello scenario epidemiologico, le misure indicate potranno essere rimodulate, anche in senso più restrittivo. Ciò riguarda nello specifico la riapertura di ristoranti, balneazione, strutture ricettive, servizi alla persona, commercio al dettaglio, mercati e fiere, uffici aperti al pubblico, piscine, palestre, manutenzione del verde, musei e biblioteche. Nei ristoranti, in particolare, potrà essere rilevata la temperatura, impendendo l’accesso sopra i 37,5 gradi di febbre. E dovranno essere resi disponibili i prodotti igienizzanti per la clientela. Bisogna privilegiare, inoltre, l’accesso attraverso prenotazione. Distanza di almeno un metro di separazione tra i tavoli e utilizzo preferenziale di spazi esterni. Vietata la consumazione a buffet. Il personale di servizio deve usare la mascherina. I clienti sono tenuti a indossare la mascherina quando non sono seduti al tavolo. Occorre evitare l’uso di saliere, oliere, menu, non disinfettabili dopo l’uso.

Distanze

Dopo settimane di braccio di ferro tra Palazzo Chigi e le Regioni, l’esecutivo e i governatori “camminano insieme”. I protocolli Inail saranno flessibili, garantisce il presidente del Consiglio. Le distanze raccomandate da Inail e Istituto superiore di sanità per la riapertura delle attività commerciali potranno essere adeguate alle situazioni locali in base ai parametri che emergeranno. “Ottima collaborazione con le Regioni che hanno aderito al piano predisposto dal governo e hanno accettato di camminare insieme in questa nuova fase trasmettendo costantemente le informazioni sui contagi e condividendo la responsabilità per le riaperture delle attività”, evidenzia Conte facendo riferimento al decreto legge quadro sullo svolgimento della fase due.

Milano, piazza Duomo

Protocollo Inail

La discrezionalità nelle varie situazioni regionali  fa riferimento alle possibilità consentite ai ristoranti per piazzare i tavoli nei locali, ma anche alle regole per i barbieri e per  gli stabilimenti balneari. Anche tra gli enti locali l’orientamento non è unico. Il governatore lombardo Attilio Fontana e il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio De Caro hanno chiesto che le riaperture seguano le stesse modalità su tutto il territorio nazionale. Afferma Marco Marsilio, presidente della Regione Abruzzo: “Va definito con chiarezza il nostro potere e quanto conta il protocollo Inail, bisogna scrivere bene il decreto per non arrivare a un pasticcio con contenziosi di norme. Personalmente sarei stato favorevole alla mobilità tra regioni limitrofe già a partire da lunedì, come passaggio graduale. Ma la mia sensibilità, almeno per far visita ai congiunti, non è stata raccolta”.